von mas 19.03.2020 06:45 Uhr

Briciole di Memoria 159: Viktoria, l’eroina delle Tre Cime

L’appuntamento settimanale con Massimo Pasqualini: aneddoti, racconti, ricordi ed immagini dal Tirolo di Lingua romanza.

Viktoria Savs

 

La storia poco nota di Viktoria Savs,  una nostra donna cresciuta ad Arco e poi trasferitasi a Merano poco prima dello scoppio della Prima Guerra mondiale. Dal 1915 combatté  in prima linea sulle nostre montagne contro i soldati dell’esercito invasore italiano meritandosi diverse medaglie al valore militare  e venendo pure ferita gravemente in combattimento.

 

Nata nel 1899 a Bad Reichenhall, dopo la separazione dei genitori Viktoria Savs cresce con il padre non lontano dal Lago di Garda. Poco prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale padre e figlia si trasferiscono a Merano. Nel 1914 il padre di Viktoria viene arruolato nei Kaiserjäger, ma presto torna in patria gravemente ferito. Dopo la guarigione, quando l’Italia rompe l’alleanza con l’Impero austriaco e marcia per invadere i nostri territori, Savs  si arruola da volontario nella milizia territoriale formata dai riservisti dell’esercito austroungarico nel corpo dei Landsturm.

Per nulla al mondo però la figlia Viktoria vuole separarsi dal padre. Inganna quindi la commissione alla visita di leva a Merano e il 10 giugno 1915 può entrare nel Battaglione degli Standschützen Meran I. Da quel momento combatte senza essere riconosciuta con il nome di Viktor Savs, dapprima come addetto volontario alle fortificazioni, poi come lavoratore di leva nel Landsturm.

  • Viktoria Savs con il padre Peter.

Presto Viktoria entra a far parte del Battaglione di Fanteria del Landsturm Innsbruck II, dove anche suo padre serve come caporale, e ottiene il permesso di combattere al fronte. Viktoria si batte valorosamente al fronte delle Tre Cime e viene decorata con diverse medaglie al valore. Fra le numerose azioni di guerra, prende anche parte a quella dell’11 aprile 1917, che porta alla cattura di una ventina di soldati italiani, che lei stessa scorta poi da sola nelle retrovie sotto un incessante fuoco dell’artiglieria italiana.

Il 27 maggio, a causa dello scoppio di una granata, un enorme masso si stacca da una parete rocciosa e la travolge, maciullandole il piede destro e intrappolandolo sotto centinaia di chili di pietre. Esposta al fuoco nemico, prende una decisione difficile e coraggiosa: con il coltello d’ordinanza, taglia i tendini della gamba che ormai da soli tengono il piede attaccato al resto dell’arto.

Non si perde mai d’animo e l’unica sua fonte di sconforto è quella di non poter tornare a combattere al fronte per la sua Patria: trasportata d’urgenza in ospedale, è solo qui che la sua vera identità di donna viene scoperta. Da quel momento Viktoria entra nei libri di storia come “l’eroina delle Tre Cime”.  Amputata della gamba destra fino all’altezza del ginocchio, continua comunque la sua opera: termina la guerra vestendo la divisa delle infermiere volontarie della Croce Rossa, nello stesso ospedale dove viene operata e dove condivide le sofferenze con centinaia di altri suoi commilitoni.

La sua storia impressiona moltissimo la popolazione e gli stessi regnanti, che la decorano con numerose onorificenze, tra cui una Medaglia di Bronzo al Valor Militare, la Croce al Merito dell’Imperatore Carlo I d’Austria, una Medaglia d’Argento di Prima Classe al Valor Militare e la Croce d’Argento della Croce Rossa.

Viktoria Savs muore a Salisburgo il 31 dicembre 1979 e viene sepolta con i più alti onori militari.

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