Tradizioni: 17 gennaio, Sant’Antoni

17 de génàr – 17 gennaio – 17. Januar
Sant’Antòni – Sant’Antonio – St. Antonius
* Sant’Antoni da la bàrba bianca: se no ‚l pioo, la néo po no la manca
* Antonio dalla barba bianca: se c’è il sole, la neve poi non manca
*Der Antonius mit dem weißen Bart, wenn’s da nicht regnet, er mit dem Schnee nicht spart
Collocata ancora in periodo natalizio, che terminerà solo il 2 febbraio, giorno della Candelora, il 17 gennaio, la festa di Sant’Antonio è uno dei giorni invernali per eccellenza. Sempre per antica usanza, il giorno di Sant’Antonio è l’ultimo nel quale ci si può scambiare l’augurio di „Buon Anno“.
Il buio della lunga sera veniva illuminato, in quasi tutte le vallate dolomitiche fino al XIX secolo, con dei piccoli o grandi fuochi, molto legati alla figura del Santo Abate, sia per la malattia tradizionalmente chiamata „Fuoco di Sant’Antonio“, sia perché le fiamme sono presenti in molti quadri in cui viene rappresentato.
La tradizione indica inoltre la festa di Sant’Antonio, il 17 gennaio, come un giorno molto freddo. Ma se la giornata si presentasse invece mite e soleggiata, sempre un antico adagio delle valli dolomitiche dice che „la néo po no la manca“, ossìa che la neve seguirà molto presto, „trascinata“ dalla barba bianca del vecchio abate Antonio.
Per via delle raffigurazioni, che fin dall’antichità vedevano al suo fianco un piccolo maialino, rappresentazione del Demonio che lui più volte aveva sconfitto nelle tentazioni, Sant’Antonio è invocato come patrono degli animali, e per le famiglie legate alla vita contadina è il giorno della benedizione tradizionale del sacerdote nelle stalle, dove sulla porta si rinnova l’affissione dell’immagine di Sant’Antonio col “porcelìn”.
Per chi avesse animali domestici invece, come gatti, cani, o altri, è il giorno in cui, in memoria di Sant’Antonio, si può riservar loro un trattamento di riguardo.






