Briciole di Memoria 146: Il monumento del regime.

Durante la prima guerra mondiale, il 2° Reggimento dei Kaiserjäger Tirolesi era di stanza nella città di Bolzano. Fu pertanto deciso di erigere un monumentoai caduti di quel contingente, morti nel conflitto in corso. Esso doveva sorgere in quella che allora si chiamava Piazza Talvera e più precisamente vicino alla parte del ponte rivolta verso Gries.
L’architetto boemo-tedesco Karl Ernstberg, originario di Malowitz (distretto di Tachau, Boemia orientale) e discepolo di Otto Wagner, aveva ultimato i progetti edilizi già nell’estate del 1916. La costruzione iniziò nel 1917 e verso la fine della guerra essa praticamente terminata. L’opera doveva esibire la seguente scritta : “Il 2° Reggimento dei Kaiserjäger Tirolesi ai suoi eroi caduti in battaglia”
Dopo la guerra il Comune di Bolzano cercò di completare il monumento ai caduti. Soltanto l’iscrizione avrebbe però dovuto essere: „eretto e costruito dal 2° Reggimento dei Tiroler Kaiserjäger dal …al …completamento effettuato dalla città di Bolzano”. Il progetto non potè tuttavia andare a buon fine perché la situazione politica si era nel frattempo acutizzata.
Il 28 settembre 1922 il Governo italiano depose Julius Perathoner, l’ultimo Sindaco di Bolzano liberamente eletto. Il 1° ottobre 1922 circa tremila fascisti provenienti in gran parte dal Veneto e dall’Emilia Romagna compirono una “Marcia su Bolzano” e occuparono la scuola elementare tedesca Kaiserin Elisabeth. Il 2 ottobre iniziò l’insegnamento in lingua italiana e l’istituto cambiò il nome in “Scuola Regina Elena”. Il parroco fascista don Paissan celebrò la messa di apertura ed esortò gli scolari a coltivare l’amore di Dio e dell’Italia.
Nello stesso 2 ottobre i Fascisti occuparono il Municipio, cacciando gli impiegati. Il 3 ottobre il Consiglio Comunale di Bolzano decise all’unanimità il proprio scioglimento e ad esso subentrò il commissariamento da parte del Commissario civile Credaro. Con questo atto venne a cessare la democrazia a Bolzano e anche l’idea di ultimare il monumento ai valorosi Kaiserjäger risultò impraticabile.
La costruzione rimase inizialmente allo stato grezzo. Il 6 febbraio 1926 il dittatore Benito Mussolini annunciò nel suo discorso in Parlamento che sarebbe stato realizzato un monumento a Bolzano in memoria di Cesare Battisti e di altri martiri. L’opera sarebbe precisamente sorta “sulle stesse fondamenta predisposte per un monumento alla vittoria tedesca”. L’affermazione che un progetto del genere, inteso al ricordo dei caduti, fosse stato confuso con una vittoria tedesca era evidentemente un falso pretesto. La destinazione dell’opera di Malowitz risultava ed era in realtà inequivocabile. Alcuni Bolzanini riuscirono a salvare in tutta fretta i plastici realizzati dallo scultore Franz Ehrenöfer, asportandoli dalla costruzione e trasferendoli a Innsbruck, dove furono ricostituiti sul Bergisel.
Il 12 luglio 1926, nel decimo anniversario della morte di Cesare Battisti e Fabio Filzi, ebbe luogo la posa della prima pietra per il nuovo monumento, questo non doveva tuttavia più essere dedicato ai martiri, bensì alla vittoria italiana sull’Austria. La costruzione non doveva inoltre sorgere direttamente sulle fondamenta di quella precedente , ma spostata di circa otto metri. Il Re Vittorio Emanuele III presenziò alla cerimonia. Vennero contemporaneamente murate pietre provenienti da tre monti particolarmente simbolici per i nazionalisti italiani: Monte Corno dove Battisti era stato catturato), Monte Grappa (conquistato nel 1918 con enormi perdite umane) e Monte San Michele (altura strategicamente rilevante presso il confine italo-sloveno).
Per la cerimonia fu usata una cazzuola d’argento ricavata dalla fusione di monete austriache. Alla malta fu aggiunta acqua attinta dal fiume Piave. Il Vescovo di Trento Clestino Endrici benedisse la prima pietra, nonostante il clero tirolese avesse inviato al Pontefice Pio XI un’istanza scritta affinchè non venisse impartita la benedizione ecclesiastica in questo specifico caso.
Subito dopo l’inizio della costruzione del monumento alla vittoria. Precisamente il 9 giugno 1927, la vestigia del monumento ai Kaiserjäger furono fatte saltare in aria e spianate. Contemporaneamente furono demolite anche l’antica locanda “Badl” e la famosa “Porta dei glicini” all’inizio del Parco Talvera.
L’inaugurazione del monumento alla vittoria avvenne due anni dopo la posa della prima pietra, il 12 luglio 1928. Per l’occasione ricomparvero il Re e il Vescovo di Trento Mons.Endrici; ventitre bande musicali sudtirolesi erano state costrette a partecipare ai festeggiamenti sotto minaccia di scioglimento.
Alla viglia dell’inaugurazione del monumento alla vittoria di Bolzano, l’11 luglio 1928, si erano incontrati sul Bergisel i reduci dell’Associazione Kaiserjäger- 2° Reggimento per una commemorazione dei commilitoni caduti. Presso il monumento in onore dei Kaiserjäger erano presenti anche ufficiali degli altri tre Reggimenti del Corpo. Il Maggiore Tschan, ultimo comandante del 2° Reggimento, ricordò la distruzione del monumento ai caduti a Bolzano e la sua sostituzione con un’opera “alla infedeltà e al tradimento”.
Per approfondire: „Il monumento del regime“ – Nerio De Carlo || Hartmuth Staffler, pubblicato da Effekt! Buch – ISBN 9788897053026






