Corsa in montagna: oro mondiale per Angela Mattevi, argento per Cesare Maestri

Si stanno disputando a Villa La Angustura in Argentina i campionali mondiali di corsa in montagna.
Nella corsa femminile per la categoria U20 è la diciannovenne atleta di Segonzano, in forza all’Atletica Valle di Cembra, a mettersi al collo la medaglia d’oro dopo una gara strepitosa, sotto la pioggia battente. Emozionatissima al traguardo, Angela Mattevi ha dichiarato: “
“Una grandissima gioia! Speravo di salire sul podio – sorride Angela Mattevi – ma forse non mi aspettavo l’oro. Avevo già vinto agli Europei, però stavolta è un Mondiale! Chiudo nel migliore dei modi la mia esperienza da under 20 nella corsa in montagna. Ho iniziato quasi per caso, l’anno scorso, ma è sicuramente questa la specialità che mi ha regalato più emozioni finora. A metà della prima salita oggi ho attaccato e da lì sono riuscita a impostare il mio ritmo, per mantenerlo, su un saliscendi da ripetere due volte dopo la modifica del percorso. Ho avuto anche qualche difficoltà nella discesa che non era facile da affrontare, in alcuni punti ho frenato e camminato. La pioggia non mi spaventa, ma il terreno era molto fangoso e si rischiava di scivolare, anche in salita. i sono messa a testa bassa, nell’ultimo tratto in falsopiano ho cercato poi di correre più forte possibile e ce l’ho fatta! La dedico al mio allenatore, al presidente della mia società Antonio Casagrande e alla mia famiglia, che mi supportano sempre in tutto. Ma ora guardo avanti e vorrei tornare presto in gara: se riesco, già nel prossimo weekend al cross di Osimo, per puntare gli Europei di campestre dell’8 dicembre a Lisbona”.
Nella gara senior della rassegna iridata in montagna, secondo posto per Cesare Maestri. L’ingegnere giudicariese, in forza ora alla Atletica Valli Bergamasche, si regala il primo podio iridato individuale.
“È un sogno che si realizza – le parole di Maestri – e sono davvero contento, anche se per l’oro è mancato veramente poco. Un’emozione bellissima. Non era facile correre sotto il diluvio, tra fango, vento e freddo, ma ci ho creduto fino alla fine. Era una sfida anche con il terreno scivoloso, con il freddo che si faceva sentire sulle braccia, e poi c’era da attraversare due volte un torrente. Ma è il bello della corsa in montagna, ci sono tante variabili e vanno sapute interpretare. Nell’ultima parte ho recuperato, finché a un chilometro dall’arrivo sono caduto, ma può succedere e va bene così. Nella vita di tutti i giorni lavoro in un’azienda che si occupa di energie rinnovabili, ma anche grazie a loro trovo sempre il tempo per allenarmi. „






