Siegfried Steger, un compleanno fra affetto e riconoscenza

Giovedì scorso, il 24 ottobre, Siegfried Steger ha compiuto ottant’anni. Gli ultimi cinquantasei li ha passati in esilio, a Telfs. E‘ Tirolo pure lì, certo, ma non è propriamente casa, non è propriamente Heimat. Perché la sua Heimat Siegfried Steger l’ha dovuta lasciare che era poco più di un ragazzo, a ventiquattro anni.
Visto che lui a casa sua non può tornare (e come lui nemmeno gli altri due Puschtra Buam ancora in vita, Heinrich Oberleiter e Sepp Forer, che Heinrich Oberlechner a casa è tornato, si, ma solo da morto), ieri „casa“ è andata da lui.
Insieme alla Familie Steger e a Meinrad Berger, Vice-Obmann del Heimatbund, una cinquantina di persone provenienti da ogni angolo del Tirolo, ha raggiunto Telfs:Â da Bolzano piuttosto che dalla Ahrntal, ma anche da Caldonazzo e dalla Val di Fassa, da Arco e dalla Val di Sole, da Pergine e da Pomarolo.
Così l’ottantesimo compleanno di Siegfried Steger, Freiheitskämpfer in esilio, è stato un compleanno festeggiato degnamente. Con la Tracht, con le bandiere tirolesi, con la corona dalle cento spine (quella realizzata dall’Associazione Culturale Noi Tirolesi, che abbiamo visto sfilare a maggio dell’anno scorso per le strade di Rovereto), simbolo di sofferenza come anche di speranza.
Un compleanno festeggiato con allegria, con amicizia e con affetto. Ma soprattutto con riconoscenza.






