von mas 03.10.2019 06:29 Uhr

Briciole di Memoria 135: Massimiliano I° d’Asburgo

L’appuntamento settimanale con Massimo Pasqualini: aneddoti, racconti, ricordi ed immagini dal Tirolo di Lingua romanza. Oggi – grazie a Guido Nesler – alcune notizie sull’Imperatore Maximilian a 500 anni dalla morte.

Massimiliano I° fu incoronato imperatore del Sacro Romano Impero Germanico il quattro febbraio 1508 nel Duomo di Trento. La solenne cerimonia venne celebrata dal Principe vescovo di Trento Giorgio Neideck. Quest’anno ricorrono pertanto i 511 anni da quella nomina che costituì un importante avvenimento nella storia europea del XVI° secolo.

Per quanto riguarda il nostro territorio, che faceva parte della contea principesca del Tirolo, è importante ricordare il “Landlibell” del 23 giugno 1511, cioè la legge che regolamentava la difesa territoriale tirolese. Il Landlibell venne firmato dall’Imperatore, in qualità di conte del Tirolo, dai principi vescovi di Trento e di Bressanone e dai rappresentanti dei quattro ceti sociali: Nobiltà, Clero, città (borghesia) e contado (contadini). Con questa legge la difesa del Tirolo veniva affidata ad una milizia che, a seconda della gravità del pericolo, doveva variare da cinquemila a ventimila uomini. Questi non sarebbero mai stati impegnati in azioni offensive al di fuori dei confini tirolesi. Gli uomini dovevano essere forniti dai diversi distretti, in proporzione al numero di abitanti. Ogni compagnia doveva avere un numero massimo di centoventi combattenti, detti Schützen, in italiano denominati anche sizzeri o bersaglieri tirolesi.

Sempre per quanto riguarda il nostro territorio, Massimiliano I° riuscì a riconquistare nel 1509 le città di Rovereto, Riva del Garda e Arco e il territorio di Cortina d’Ampezzo, che la Repubblica di Venezia aveva strappato al principato vescovile di Trento, novant’anni prima. Sulla facciata del Palazzo Geremia in via Belenzani a Trento, a quel tempo denominata Contrada Larga, si nota ancora il ritratto di Massimiliano I°. Egli si fermò più volte a Pergine Valsugana per seguire di persona i lavori di ampliamento e fortificazione del Castello.

Come suo padre, Federico III°, anche Massimiliano favorì il rinnovamento della cultura ed il potenziamento delle università e richiamò a Vienna personaggi importanti da tutto l’impero. Ebbe il merito di affidare i compiti di governo a uomini preparati e capaci anche se di umili origini. Riformò in modo più efficiente la pubblica amministrazione. In campo sociale, favorì l’approvazione di leggi per tutela delle classi più deboli, inoltre, in molte occasioni dette ascolto ai contadini che si rivolgevano a lui per protestare contro lo sfruttamento da parte dei nobili. Massimiliano I° non amava solo i tornei cavallereschi, ma anche la musica ed il belcanto. Nel 1498 fondò il celebre sodalizio dei Wiener Sängerknaben, tuttora esistente e famoso in tutto il mondo. Profondo conoscitore dell’arte ebbe una grande ammirazione per il più grande pittore rinascimentale tedesco Albrecht Duerer al quale commissionò il suo ritratto, attualmente conservatori presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna. ispirò importanti opere letterarie, fra cui un poema autobiografico ed un altro in cui vengono narrati episodi della sua famiglia e della sua gioventù.

Dovette sostenere molte guerre, fra le quali si possono ricordare quelle combattute contro la Repubblica di Venezia, quelle contro i Confederati Svizzeri e soprattutto quelle molto sanguinose contro i Turchi, che ripetutamente minacciavano i confini dell’Impero. Capace di grandi slanci di generosità, fu valoroso ed instancabile condottiero e soprattutto un grande difensore dell’onore del suo impero. Proprio per questi aspetti della sua personalità venne definito dai contemporanei come l’ultimo dei cavalieri. Nel suo testamento lasciò scritto ”mensch versieh dein Haus” cioè “Uomo abbi cura della tua casa”.queste parole furono il motto della sua vita. Morì a Vienna il 12 gennaio 1519.

Una curiosità che pochi sanno riguarda l’anello di fidanzamento che ancor oggi l’uomo regala alla sua promessa sposa. La prima persona che fece ciò fu proprio Massimiliano I d’Asburgo nel 1477 quando donò a Margherita di Borgogna, sua futura moglie, un anello come pegno di fidanzamento. Da allora questa consuetudine divenne di uso comune.

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