KZ Blumau: il diario di un guardiano
Non è stato facile raccogliere i dati e le testimonianze che stanno alla base del libro, e non è stato facile nemmeno arrivare alla sua pubblicazione. Lo racconta Roland Lang, Obmann dell’Heimatbund e anche della nuova Associazione Storica Sudtirolese. Già , perchè i fatti narrati nel diario di un uomo, originario del Tirolo di lingua italiana – l’attuale provincia di Trento – sono estremamente crudi, terribili anche perchè sono reali, quasi „quotidiani“.
L’autore del diario, prima di essere destinato alla repressione della lotta partigiana in Jugoslavia, per un periodo fu uno dei guardiani-cecchini di Campo Isarco, il campo di concentramento di Blumau eretto su ordine di Mussolini, dove vennero rinchiusi prigionieri di guerra provenienti prima dal Balcani e poi da altri fronti, oppositori del regime, arrestati o in transito per altri campi.
L’uomo narra avvenimenti e fatti vissuti in prima persona, parla della durezza del comandante del campo, un convinto fascista, racconta della fuga rocambolesca di sette prigionieri inglesi.
Günther Rauch approfondisce gli avvenimenti narrati nel diario e amplia il racconto, svelando particolari inediti e retroscena pressochè sconosciuti, come la visita che Mussolini fece alle truppe in Val di Non il 27 agosto 1937, e la riunione del consiglio dei ministri tenutasi a Bolzano, che diede il placet alla guerra di aggressione contro l’Abissinia, un vero e proprio genocidio.
Un libro importante, perchè le vicende di un periodo storico oscuro e terribile non possono e non devono essere banalizzate o dimenticate.
Il libro di Günther Rauch „KZ Campo d’Isarco – Tagebuch eines Wachsoldaten“ sarà disponibile – a offerta libera – sabato a Blumau in occasione della veglia commemorativa davanti alla targa che ricorda Campo Isarco (il programma e i dettagli nell’articolo di UT24)
