Marcesina, il ritorno del „Cardinale“

C’è voluto più di in secolo, ma alla fine il „Cardinale“, lo storico cippo, chiave di volta della linea di confine fra il Sacro Romano Impero e la Serenissima Repubblica di Venezia, termina il suo esilio e torna „al suo posto“. Posato nel 1752, alla fine della prima guerra mondiale venne divelto dalla base rocciosa e portato in Campo de la Guera a Venezia dagli Arditi, che ne fecero un loro monumento celebrativo.
Dopo anni di „esilio“, di ricerche, studi e trattative, grazie all’impegno e a una buona dose di testardaggine di molti, in particolare di Giuseppe Corona e di David Spagolla, il „Cardinale“ ritorna in Marcesina; magari solo in copia, ma ritorna. E‘ un momento importante, che si realizza grazie alla collaborazione fra il comune di Grigno e quello di Enego, la Comunità Valsugana e Tesino e l’Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni, e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Provinciale.
La sua storia, lunga e travagliata (UnserTirol24 ne ha parlato qualche giorno fa – ecco il link all’articolo) per l’occasione è diventata anche un libro, „Marcesina, il ritorno del Cardinale“, scritto e curato da Franco Gioppi. Il volume verrà presentato sabato 10 agosto alle 18.00 a Borgo Valsugana, nella Sala Rossa di Palazzo Ceschi, la sede della Comunità di Valle.
La cerimonia di riposizionamento della copia dello „Storico termine confinario K n° 10“ sarà invece domenica 11 agosto, con inizio alle 10.30, sull’Altopiano di Marcesina in località Laghetti, proprio dove il cippo era stato collocato nel 1752.
Alla Santa Messa ed alla scopertura del cippo (e del totem esplicativo), faranno seguito gli interventi delle autorità e un momento conviviale in località Barricata.
Saranno presenti i rappresentanti degli enti coinvolti nell’iniziativa, le delegazioni delle Compagnie Schützen e del 1° Reggimento Veneto Real, la Banda Civica di Borgo. E ci saranno anche tante persone, dalla Valsugana e dai Sette Comuni, dai quei territori che – in quanto Tirolo – un tempo facevano parte dell’Impero, o che erano la Serenissima.
Soprattutto questa sarà una presenza importante, quella della gente che l’altopiano lo conosce e lo vive da generazioni: dopo quasi tre secoli da quell’accordo confinario, dopo cento anni da una guerra che qui ha sconvolto tutto, cuori, case e territorio, e dopo un altro grande sconvolgimento, quello causato dalla forza terribile della natura lo scorso ottobre, in Marcesina ci si ritroverà per parlare di storie e di Storia, ma anche di presente e di impegno per il futuro, in un comune spirito fra Regioni d’Europa.






