von mas 03.05.2018 06:32 Uhr

Briciole di memoria 62: 1915, solo gli Standschützen…

L’appuntamento settimanale con Massimo Pasqualini: aneddoti, racconti, ricordi ed immagini dal Tirolo di Lingua romanza.

Egger Lienz_ Weihnachten bei den Bozner Standschützen

Il 18 maggio 1915, quando era ormai certo che l’Italia avrebbe dichiarato guerra all’Austria, già da un anno impiegata nel conflitto contro la Serbia e la Russia, l’imperatore Francesco Giuseppe fa appello alle compagnie degli Standschützen tirolesi. Sono mobilitati circa ventimila uomini, nel Tirolo italiano sono organizzate tredici compagnie, che dopo una veloce visita medica ricevono l’uniforme dell’esercito austriaco e armate con fucili Werndl e Mauser vengono spedite sui luoghi più minacciati dal Tonale alla Marmolada.

Da molte famiglie partono in due, padre e figlio, zio e nipote, perfino nonno con nipote. Questa truppa improvvisata ed eterogenea, comandata da ufficiali eletti dai soldati, priva di un vero e proprio addestramento militare ma abilissima nel tiro con il fucile,  portata in prima linea con la sola conoscenza dell’arma, è  l’unica difesa che l’Austria può opporre all’Italia. Essi preparano anzitutto le difese, si impegnano in infinite sortite di pattuglie, respingono i primi attacchi del baldanzoso e forte esercito italiano.

Gli Standschützen restano a presidiare le montagne nei pressi dei loro pesi, mantenendo sempre i contatti con le famiglie; i rifornimenti ed i viveri spesso sono portati in prima linea sulle montagne dai loro famigliari, anche le giovani fanciulle ed i ragazzini non si esimano da questo duro compito. Nei primi quattro, cinque mesi di ostilità i soli Standschützen difendono, con grande coraggio e spirito di dedizione e fedeltà all’Imperatore, il confine con l’Italia.

Sono giovani dai 16 ai 19 anni e vecchi oltre i quaranta. In alcuni casi partono con il loro fucile anche ottuagenari che portano sul petto le medaglie ricevute dal Generale Radetzky nelle guerre contro i piemontesi. Essi soli si oppongono all’esercito italiano, smisuratamente più forte e preparato di loro, certi di riuscire in questa difficile impresa perché sorretti da un indomito coraggio, da una incrollabile fedeltà agli Asburgo e dall’amore smisurato per la propria terra, proprio degli abitanti del Tirolo che per secoli la hanno sempre difesa da qualsiasi aggressore.

 

Tutto un popolo, dai ragazzini ai vecchi, dalle giovinette alle donne anziane si mobilita per difendersi dallo straniero che marciava per conquistare la loro terra che mai era stata Italia. Dopo i primi cruciali e difficilissimi mesi di guerra, per fermare le armate italiane, iniziano ad arrivare dalla Galizia i reggimenti dei Kaiserjäger e dei Landesschützen che mantengono le posizioni durante tutta la guerra senza mai cedere nemmeno di un metro di terra Tirolese, pur pagando questo con il sacrificio di migliaia di caduti e di feriti.

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite