von mas 08.02.2018 05:53 Uhr

Briciole di memoria 51: E gli irredentisti? Trecentodue…

Propaganda: gran guerra irredenta

La  testimonianza di un irredentista originario della nostra terra Tirolese, fa capire quanto poco essi fossero amati dagli loro soldati allorquando entravano come volontari nell’esercito italiano.

Il volontario Giovanni de Carli nel 1916 scrive: „Chi ha vissuto tra le file militari ha dovuto ingoiare molta saliva: soffrire e tacere. Non tutti i colleghi ufficiali compresero il nostro sacrificio. I soldati poi ci guardavano come coloro per i quali essi dovevano fare la guerra. Quante maledizioni ho sentito, a carico di Trento e Trieste, e non dai soli soldati

Bisogna qui tenere presente che chi passò il confine come irredentista e si arruolò nell’esercito italiano,  veniva considerato da una buona parte dei suoi colleghi ufficiali un traditore della propria terra, del proprio popolo e del proprio Imperatore. Per molti non era un’esempio di correttezza morale e di affidabilità da seguire,  poiché aveva infranto il giuramento di fedeltà fatto al suo Imperatore quando aveva prestato servizio militare e comunque aveva tradito i propri amici ed i propri fratelli Sud Tirolesi che combattevano con valore nelle file dell’esercito Imperiale austriaco per difendere la propria terra dall’invasore italiano.

Figuriamoci poi cosa ne pensavano i soldati che si sentivano obbligati a combattere per causa loro:  si trovavano al fronte con il rischio di venir uccisi in una guerra che alla maggior parte non interessava ed in più erano comandati da dei fuoriusciti, traditori del loro popolo, che li spingevano a morire per conquistare una terra mai stata loro e mai stata italiana.

Per chi poi non lo sapesse, gli irredentisti nella prima guerra mondiale che passarono il confine con l’Italia e si arruolarono furono solo 302, come è confermato dalla fotografia del quadro realizzato in epoca fascista, che ne esalta le gesta fatto nell’era fascista. Meno della metà di loro andò al fronte, mentre gli altri passarono la guerra con incarichi lontani dalla linea di combattimento con ruoli da „imboscati“.

Da Lorenzo Dalponte „I bersaglieri Tirolesi nel Trentino“ -pag.82

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