von mas 19.07.2017 06:03 Uhr

Monumenti vegetali e aree verdi.

Secondo il sito del Comune di Trento sono 107: insieme ad Alessandro Navarini,  scopriamo i parchi e i giardini della città, e i loro guardiani silenziosi, gli alberi.

Dal ben noto –  per i fatti di cronaca – Giardino di Piazza Dante, al Parco delle Coste, senza dimenticare il Doss Trento ed il Parco di Melta: sono un centinaio le aree verdi che si possono trovare sul territorio del Comune di Trento, ed è certo difficile ricordarsele proprio tutte.

I parchi sono luoghi importanti, sono infatti in grado di accogliere persone di tutte le età , dai bambini fino agli anziani, fungendo in qualche maniera da luoghi di incontro, ponti fra generazioni che magari spesso faticano ad aver qualcosa in comune. Sono la soluzione ad un esigenza primaria, quella di passare del tempo in tranquillità  nel verde, a due passi da casa ed al riparo dallo stress. In una grande città  sono l’ultimo baluardo della natura fra i palazzi. Sono l’occasione di fare due passi e, d’estate, ripararsi almeno un po’ dal sole cocente e dal caldo.

Ma un parco valber3a talvolta ben oltre ciò che a prima vista potrebbe sembrare: si tratta della casa di piante maestose e antiche, che spesso hanno visto crescere e cambiare la città attorno a loro. Per questa ragione il Comune ha redatto, in collaborazione con il Museo delle Scienze e con alcuni giovani laureati, una guida agli alberi più importanti che si trovano nella città , quelli che rendono spesso e volentieri i parchi dei veri e propri musei a cielo aperto.

Il volume, dal titolo “Alberi maestri nella città  e nel territorio di Trento“, racchiude il frutto di un vero e proprio censimento, quello che ha consentito di scegliere i  300 alberi più significativi, individuandone 124 dislocati in 37 luoghi diversi. Ad accompagnare l’opera una preziosa cartina interattiva con la posizione esatta degli alberi più importanti, scaricabile qui.

Per dare un’idea di quello che si può trovare nella guida,  è opportuno fornirne un esempio, ma quale potrebbe essere migliore del tiglio in Piazza Duomo, che è conosciuto da chiunque sia venuto almeno una volta in città… Cominciamo col dire che la pianta attualmente presente è  abbastanza giovane: è stata piantata “solo “nel 1985, alla morte dell’albero prealberi 2esistente. Allora perché è da inserire in una guida come quella di cui abbiamo parlato?

Come si può evincere facilmente da una rapida lettura nelle prime pagine del libro, il predecessore di quest’albero aveva circa 300 anni, così come stimato dagli esperti dell’attuale MuSe (all’epoca ancora chiamato Museo Tridentino di Scienze naturali). Ma proseguendo con la lettura si trovano anche dei cenni storici sull’albero originale. Le prime tracce risalgono a delle stampe del 17° secolo, e la successiva ad un dipinto di Giuseppe Cannella datato 1835, raffigurante l’intera piazza. Da allora anche documenti scritti ci danno precise informazioni su quello che si è fatto ai suoi piedi. In primavera, fino all’inizio del secolo scorso, vi si radunavano le “ciòde” delle venditrici che venivano dalla zona di Belluno. Ancora prima vi avevano luogo quelle che ai giorni nostri chiameremmo aste fallimentari. La storia continua, e adesso ci sono alcune panchine, quasi sempre affollate, magari da chi attende l’arrivo dell’autobus della linea A, o che semplicemente decide di riposarsi un attimo all’ombra di un albero, come si legge, con una chioma dal diametro di circa sei metri, e alto 13,5 metri.

Insomma, alla prossima passeggiata – non solo a Trento – guardatevi attorno alla ricerca di qualche monumento vegetale, e lasciatevi impressionare dalla sua maestosità!

Il volume di cui si parla nel presente articolo si può scaricare gratuitamente in formato PDF dal sito del Comune.

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite