Belgio e Olanda, confini cambiati “senza sparare un colpo”

Alla presenza dei rispettivi sovrani, Olanda e Belgio hanno firmato nei giorni scorsi ad Amsterdam un accordo per un pacifico scambio di territori tra di loro: si tratta di piccoli appezzamenti, che i due Stati si sono scambiati perché era complicato, sia per l’uno che per l’altro, continuare ad amministrarli come fatto finora, data la loro particolare posizione.
Sulle rive del tortuoso fiume Mosa che segna parte del confine tra i due Paesi, il Belgio ha ceduto all’Olanda una piccola penisola collegata solo con il territorio olandese, e in cambio ha ottenuto piccoli appezzamenti di terreno lì vicino. „Abbiamo mostrato che Belgio e Olanda hanno adattato pacificamente con successo i loro confini, da bravi vicini“, ha detto il ministro degli esteri olandese Bert Koenders nel corso della cerimonia per la firma dell’accordo.
A causare la modifica dei confini un cambiamento geografico, causato in realtà dall’attività umana. Il fiume Mosa (Meuse in francese e Maas in olandese), che ha segnato per secoli il confine, era stato rettificato negli anni ’60 per facilitare la navigabilità del fiume, eliminando alcuni meandri.
Alcune piccole aree in riva al fiume erano quindi rimaste “isolate”: dalla parte belga restavano dei terreni precedentemente olandesi, inaccessibili senza valicare la frontiera, mentre in Olanda restava un pezzetto di territorio belga, che aveva tra l’altro fama di essere una sorta di rifugio per trafficanti di stupefacenti. La polizia olandese non poteva andarci in quanto territorio belga, mentre la polizia belga non poteva arrivarci attraversando il fiume perché mancano gli attracchi e neanche passando per il territorio olandese, se non ottenendo permessi particolari dall’Olanda. Da ora in poi sarà tutto molto più semplice.







