Tradizioni e costumi – gli spilloni

Fra i vari ornamenti dei costumi tipici dell’arco Alpino, in particolare del Tirolo, gli spilloni occupano un posto di tutto rispetto. Il loro utilizzo risale al periodo Celtico e si è tramandato, con le dovute e ovvie modifiche, fino ai nostri giorni.
Le tipologie esistenti sono principalmente due: corti (10 cm) o lunghi (20 cm) e sono utilizzati per fissare i lunghi capelli o le trecce arrotolate sul capo.
In Primiero, per esempio, gli spilloni sono piccoli, in ottone, con estremità a sfera e vengono portati a raggiera sopra il capo, in Tesino sono piccoli, sempre in ottone e a filigrana, mentre in Val di Fiemme e Fassa si predilige l’argento.
Esistono poi ornamenti aggiuntivi da infilare nei capelli e ognuno di essi ha un ben preciso significato che si tramanda da generazioni.
„La tremula a fiore“ rappresenta il timore della sposa a confrontarsi con la suocera. „La spada“ ricorda che nel matrimonio non vi sono solo gioie ma anche dolori.
„La manina“ rappresenta l’aiuto reciproco mentre „Il piede“ ricorda alla sposa che ha il dovere di seguire sempre il marito.
„Il grosso ago“ ci dice che la donna non deve mai stare con le mani in mano nemmeno nei momenti di riposo, quando può approfittare del relativo tempo libero per cucire o ricamare.
Ma il più originale fra gli ornamenti dell’acconciatura femminile è di certo „Il curarece“, tipico del Primiero, un particolare spillone terminante con una scodellina che non serviva veramente a pulire le orecchie, ma significava che la sposa doveva tenerle bene aperte e stare sempre all’erta: il marito le cose le diceva una sola volta, e se la moglie non seguiva subito le sue direttive veniva così apostrofata „No te hai doprà el curarece stamatina?“






