von mas 14.07.2017 06:35 Uhr

Festa “brasiliana” in Valsugana – intanto in Brasile….

Mentre in Valsugana si festeggia la prima santa brasiliana, in Brasile “Lula” viene condannato per corruzione

Mentre a Vigolo Vattaro la Festa Provinciale dell’Emigrazione organizzata dalla Provincia Autonoma di Trento assieme all’Associazione Trentini nel Mondo diventa una “festa brasiliana” con il ricordo di Santa Paolina (nata Amabile Visentainer), in Brasile l’ex presidente brasiliano Lula (Luis Inácio da Silva), imputato nell’inchiesta di polizia intitolata “Lava Jato” (“Autolavaggio”), viene condannato in primo grado.

L’ex presidente Lula è stato dichiarato colpevole di corruzione attiva, passiva e di riciclaggio di denaro ed è stato interdetto dai pubblici uffici per 19 anni. La decisione entrerà in vigore solo una volta esauriti tutti i gradi di giudizio. Lula non verrà portato in carcere finché la condanna non verrà confermata in appello.

Moltissimi brasiliani (tanti discendenti di emigrati del 19. secolo) hanno lasciato il loro paese e oggi vivono in Europa. Tanti di loro hanno perso la fiducia nella classe politica brasiliana e credono che Lula (71) non verrà condannato – o verrà in qualche modo assolto. “In Brasile è così” – dicono tanti giovani che non credono più nella giustizia e vedono la corruzione come una realtà quotidiana.

La sentenza è stata letta dal giudice Sergio Moro, che negli ultimi due anni è diventato un “eroe” per tantissimi brasiliani, ma anche un “nemico” per quelli (soprattutto i membri dei partiti di sinistra) che sostengono Lula. Moro è il principale responsabile delle indagini sulla trama di corruzione che ha coinvolto politici, mafiosi e imprenditori legati direttamente e indirettamente alla compagnia petrolifera statale brasiliana (Petrobras).

Accuse di corruzione  anche dove vivono tanti giovani sudamericani discendenti di questa nostra terra. Dopo sei anni di accuse la Corte dei Conti ha deciso di chiudere il caso che aveva coinvolto l’Associazione Trentini nel Mondo Onlus e l’Ufficio Emigrazione della Provincia di Trento a causa di venti progetti provinciali nel Sud America (la maggioranza dei quali sono finiti in fallimenti). Si parla di un danno erariale di 95.519 euro durante il governo di Lorenzo Dellai con durissime accuse fatte durante gli anni 2013 – 2016 dal giornale italo-argentino L’Italiano (link). Una vicenda che aveva coinvolto otto persone citate in giudizio (Alberto TafnerFerruccio Pisoni e Ciro Russo per l’Associazione Trentini nel Mondo e Cesare Cornella, Franca DalvitMarco Viola, l’ex assessore Iva Berasi e Carlo Basani per la Provincia di Trento).

L’accusa sarebbe stata la presunta gestione scorretta delle risorse concesse ai discendenti di emigrati nel Sud America (soprattutto in Paraguay e Argentina) in progetti di cooperazione e che si conclude nel 2017 con la sentenza della Corte dei Conti: “Assoluzione di tutti i convenuti per mancanza di colpa grave” chiudendo definitivamente il caso. All’Assemblea dell’associazione, che in quest’anno festeggia i suoi 60 anni, erano presenti il presidente Ugo Rossi – che ha parlato di “riconoscimento della correttezza” dell’Onlus trentina –  e il senatore Franco Panizza.

L’amministrazione del Comune dell’Altipiano della Vigolana ha siglato un Patto di Amicizia con la municipalità brasiliana di Nova Trento, città fondata da emigrati del Tirolo Italiano e dove sorge oggi anche un imponente santuario dedicato a Santa Paolina, nata Amabile Visentainer, emigrata con la famiglia ed altri compaesani nel 1875. Alla firma i  sindaci dell’Altopiano della Vigolana, David Perazzoli, e di Nova Trento, Gian Francesco Voltolini.

 

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