von mas 11.07.2017 06:58 Uhr

Musei del Tirolo: La Gran Vera

Molto più di una mostra, “La Gran Vera” a Moena è un percorso museale imperdibile.

Al Centro Navalge di Moena ha riaperto da poco i battenti, per la sua terza stagione, “La Gran Vera”, l’imperdibile mostra sulla Prima Guerra mondiale. Realizzata a cura dell’Associazione Sul Fronte dei Ricordi in collaborazione con l’Istitut Cultural Ladin “Majon di Fascegn”  ed il Comune di Moena,  curata da Michele Simonetti Federspiel e Marco Caimi, a cent’anni dall’evento che ha sconvolto l’Europa e provocato un’incolmabile frattura tra il mondo antico e quello attuale, “La Gran Vera” porta a conoscere e rivivere gli elementi cardine di quell’ondata di follia. Una tragedia che la comunità ladina ha vissuto sulla propria pelle, il punto di rottura con il passato millenario che la legava al mondo mitteleuropeo.

La mostra è un vero percorso dentro la storia, un invito a conoscere i fatti compresi tra il 1914-18, come li hanno vissuti quegli uomini con addosso un’uniforme, quella austriaca che vestivano i nostri nonni, ma anche le altre, quella bosniaca, russa, tedesca, italiana, serba. Racconta di un fronte lontano e di uno proprio dentro casa: fra Galizia e Dolomiti, storie di montanari mandati al macello, di contadini divenuti alpinisti gran vera 2combattenti.

Ricchissima di informazioni, di reperti, di immagini, di oggetti: dai quadri dei Kriegsmaler, i pittori di guerra, alla ricostruzione fedele della trincea, dove provare a rivivere le angoscianti notti galiziane; dalle uniformi, ai fotogrammi di “Bergen in Flammen” girato sul fronte dolomitico, sulle montagne di casa, dove la morte era in agguato tra la neve ed il freddo e la nostalgia era resa ancora più cocente dalla vicinanza del paese natio, della famiglia; fino alla sezione “Guerra alla Guerra”, un vero e proprio inno di pace.

Per questa sua terza stagione, la mostra si arricchisce di due nuove interessanti sezioni. Dalla Guerra alla Shoah, curata da Giorgio Jellici e dedicata a Richard Löwy, l’ufficiale boemo di stanza a Moena, che seppe distinguersi per capacità organizzative e coraggio verso i superiori e, soprattutto, per una grande carica umana che lo fece ben volere dalla popolazione, tanto che nel 1916 venne insignito della cittadinanza onoraria di Moena. Riuscì infatti a tenere lontano dal fronte molti giovani e uomini adulti impiegandoli nella costruzione di ponti ed opere nelle retrovie. Durante le persecuzioni naziste l’ufficiale e la sua famiglia, di religione ebraica, cercarono rifugio nel piccolo paese fassano, sorretti dalle famiglie locali, ma nel 1944 vennero arrestati e deportati ad Auschwitz, da dove non fecero più ritorno.

Sui Sentieri della Storia, invece, vuole celebrare i 25 anni di attività dell’associazione storica “Sul Fronte dei Ricordi” di Moena, illustrando i molti lavori di manutenzione e ripristino effettuati nel corso degli anni. Tali lavori, realizzati da principio su base volontaria, hanno portato alla creazione di sette itinerari sui luoghi toccati dalla guerra lungo la valle di San Pellegranveragrino. Percorrendoli, si cammina sugli stessi passi dei soldati: trincee, postazioni, camminamenti, scalinate, fondamenta di baracche, sono testimoni di quell’epoca.

Non solo un’esposizione, quindi, ma una mostra che deve diventare un Museo: chi la visita, non può che essere dello stesso parere.

Qui di seguito i link: al sito dell’associazione Fronte dei Ricordi, che contiene tutte le informazioni sugli orari e le modalità di visita, oltre che un’approfondita descrizione dei percorsi; ed alla pagina facebook, ricca di foto, video e contributi.

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