von mas 30.05.2017 17:57 Uhr

Statuto di Autonomia: il principio dell’Autodeterminazione

Questa sera alle 20.30, incontro a Riva del Garda nella sala cinema della Comunità: mentre a Bolzano il preambolo sembra ormai definito, a Trento si racconta un’altra storia.

Foto: Facebook/Autonomiekonvent

Leggendo il protocollo verbale, la seduta della Convenzione del 19 maggio scorso pare essere stata molto meno “animata” di quanto descritto da qualche titolo a quattro colonne. La proposta di preambolo presentata da Christoph Perathoner della SVP, elaborata tenendo presente anche il prezioso contributo giuridico del Prof. Toniatti, ha raccolto quasi solo consensi, da Durnwalder a Margareth Lun, da Maria Andreis a Olfa Sassi.

“Noi, gruppi linguistici italiani, tedeschi e ladini, nella consapevolezza delle nostre comuni radici cristiane e della nostra storia … del trattato di Parigi … del documento presentato all’ONU relativo alla chiusura della vertenza fra Austria e Italia … del riconoscersi parte dell’Europa e dei suoi principi fondanti … nel rispetto delle fonti del diritto internazionale … nel rispetto dei diritti umani scritti e non scritti, singoli e collettivi, fra i quali si annovera anche il principio dell’autodeterminazione sancito dall’ONU, dei diritti fondamentali delle minoranze, compresi quelli correlati dell’autonomia e dell’autogoverno … con l’obiettivo del comune progresso economico e sociale”

Proposte alternative e integrative sono state avanzate tra l’altro da Bizzo (PD), Dello Sbarba (Verdi-Grünen) e Senesi (Sindacati) sull’opportunità di citare le comuni radici cristiane, di sostituire “gruppi linguistici” con “cittadini” e sul richiamo alla costituzione italiana piuttosto che al principio di autodeterminazione.

Quindi, nessuna frantumazione del Konvent e nessun rigetto assoluto della Selbstbestimmung, nonostante i dubbi del Governatore Ugo Rossi e del Senatore Francesco Palermo, secondo il quale la Convenzione non funziona come dovrebbe, in quanto troppo vincolata alla discussione di temi “etnici e identitari”; meglio quindi il lavoro che sta facendo la Consulta.

Ma si parla di autonomia, si potrebbe obiettare a Palermo: e se l’autonomia non ha radici identitarie, da cosa mai dovrebbe discendere? In provincia di Trento se ne discuterà di sicuro anche questa sera, nel corso dell’incontro in programma a Riva del Garda alle 20.30, e nei prossimi in calendario sul territorio.

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