Prendere la palla al balzo!
Pomeriggio televisivo per molti sudtirolesi e non solo, oggi,  a seguire la discesa di Cristian Kollmann – il portavoce della Südtiroler Freiheit contro tutti – nell’Arena di Giletti.
Argomento  principale dovevano essere la toponomastica ed il latente fascismo, ma grazie alla moderazione del giornalista di Rai Uno, gli interventi degli altri ospiti presenti in studio (fra gli altri Alessandro Urzì – e Manuela Biancofiore in collegamento – Stefano Esposito, senatore PD,  Barbara Lezzi, senatrice M5S) la proiezione del video di consegna del “Benito d’Oro” al sindaco Caramaschi e quello, una volta di più, della partecipazione alla trasmissione di Eva Klotz e la polemica sul suo vitalizio, il “dibattito” ha finito con l’investire l’intera “questione sudtirolese”.
Fra le solite accuse di ricevere montagne di finanziamenti e quindi di vivere alle spalle dello stato italiano, una nuova, un tantino più fantasiosa: negli anni Trenta i sudtirolesi avrebbero consegnato decine di ebrei ai nazisti.  Per questo motivo, gli italiani non vorrebbero avere nulla a che fare con “gente come voi!”.   E poi, le solite frasi fatte “con tutti i problemi che ha l’Italia”, “oggi siamo tutti cittadini d’Europa”, “visti i privilegi che avete, potreste lasciar perdere sciocchezze come i toponimi”, per concludere con la proposta di “lasciare all’Austria il Sudtirolo, che costa un capitale all’Italia e non è nemmeno riconoscente“.
La trasmissione termina con diversi spettatori che gridano “Non vi vogliamo, non ci servite” e “Andate, Andate!“.
A questo punto, non resta altro da fare, pare:  chiarire agli spettatori di Rai Uno – e non solo a loro – che stavolta non sarebbero i Sudtirolesi ad andarsene, come all’epoca delle opzioni, ma l’intero Sudtirolo.  E quindi, cogliere la palla al balzo: a quando un referendum sull’autodeterminazione? Fra i voti per andarsene e quelli  per mandar via, l’esito sembra essere certo.
