von mas 09.03.2017 06:46 Uhr

Briciole di memoria 7: “Austriacanti!”

L’appuntamento settimanale con Massimo Pasqualini: aneddoti, racconti, ricordi ed immagini dal Tirolo di lingua romanza.

Se, invece di fermarsi ai libri di scuola “ufficiali”, ci si mette alla ricerca di altri testi, magari originali dell’epoca,   ci si rende  conto in fretta di quali fossero i reali sentimenti della nostra gente nei confronti della Heimat, della Patria e dell’Impero.   Mentre la storiografia ufficiale italiana parla di  “speranzosa attesa della liberazione” e di “redenzione dal gioco austriaco”, la realtà dei fatti era molto, ma austriacanti 1molto  diversa.

Nel libro  “Gli Spostati”  troviamo molte testimonianze reali, raccolte fra quelle donne, quei vecchi e quei bambini che, dopo l’occupazione italiana, furono rinchiusi in centri per deportati.  Il brano che segue ne è un esempio eclatante.

Dalla segnalazione del Prefetto di Lodi alla fine del 1917 riguardo agli internati della Valsugana e del Tesino:austriacanti 3

“Per quanto di nazionalità italiana, si sentono sempre attaccati al Governo austriaco; per quanto in mezzo a popolazione completamente italiana di fatto e di sentimento e da cui ricevono vitto e ricovero, essi sono incapaci di nascondere la loro simpatia per l’Austria, di cui fanno, direttamente ed indirettamente, gli elogi, decantandone pubblicamente le leggi, ordinamenti, sistemi; infondendo così indirettamente e lentamente nella massa incolta e di fede politica vacillante, una specie quasi di convinzione della superiorità dei nostri nemici su di noi, il che non può a meno di deprimere lo spirito pubblico.”

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