von mas 12.07.2017 06:03 Uhr

Dolomites Vives: al via i Green Days sul passo Sella.

Passo Sella chiuso:  grande successo? Si, ma solo per i media!   –  di Jacopo Bernard

 

Mercoledì 5 luglio è iniziato Dolomites Vives, evento di punta per l’ecosostenibilità nelle Dolomiti. Dalle 9.00 alle 16.00, il Passo Sella è rimasto chiuso al traffico dei veicoli a motore, unici a poter circolare le auto elettriche ed i servizi pubblici di trasporto. Progetto molto voluto dai politici,  ma poco apprezzato dagli operatori turistici, che si trovano a dover fronteggiare 9 giorni di chiusura ai veicoli a motore. Possono sembrare pochi, ma se si pensa che la stagione estiva ormai inizia sempre più tardi  e finisce sempre prima,  fanno la differenza, senza contare le giornate di brutto tempo. dv

Quest’evento senza evento, calato dall’alto, ha provocato diverse polemiche sia costruttive che di semplice lamentela. Durante le prime due ore di chiusura sono transitati di fronte al Resort Hotel Sella solamente 237 ciclisti, cifra a dir poco inferiore alle aspettative. Per l’occasione il trasporto pubblico è stato ampliato con un pullman ogni 15 minuti, ma ciò invece di agevolare il corretto accesso al passo,  ha creato svariati problemi in quanto la strada non è larga a sufficienza per garantire il facile passaggio degli autobus, se il tracciato è occupato dai ciclisti.

Gli operatori turistici sono contrari a questo progetto, non tanto per la chiusura in sè del passo, cosa questa  che, se viene pubblicizzata nella maniera corretta può, anche a loro dire,  determinare maggior lavoro; sono contrari  perché non sono stati interpellati o coinvolti nella progettazione di queste giornate. La voce è unanime, non solo gli operatori direttamente interessati,  che possono essere quelli del Passo Sella, ma anche   quelli del Passo Pordoi e molti albergatori delle Valli sono contrari ad un evento così drastico.

Le conseguenze di questa chiusura non possono essere circoscritte al solo Passo Sella, ma bisogna guardare anche i passi circostanti e le strade alternative. Mercoledì scorso si è potuto constatare un maggior afflusso di motociclisti e automobili  sia sul Passo Carezza che al Passo Nigra, strada alternativa per raggiungere la Val Gardena dalla Val di Fassa, creando non pochi problemi alla normale viabilità. Lo scopo di questa iniziativa è di diminuire l’inquinamento, ma facendo ciò lo si è solamente spostato.

Un disagio ulteriore è stato l’aumento di ciclisti sul tratto di strada che va da Canazei al bivio per il Passo Sella, tratto ovviamente aperto al transito dei mezzi a motore:  giunti al bivio molti ciclisti optavano per restare sulla strada per il Passo Pordoi, questo perché i cartelli segnalavano Passo Sella chiuso. Tali divieti erano ampliati dai lavori di rifacimento delle indicazioni stradali proprio sul bivio, e delle ruspe sui primi due tornanti che proseguivano con i lavori dell’ampliamento della carreggiata, invogliando il proseguimento sul Passo Pordoi.

dv 1Primo esperimento preso sotto gamba dai media, che intitolavano i loro articoli “Passo Sella Chiuso”:  questo ha creato allarmismo in molti turisti, soprattutto tedeschi. E’ stato un grosso errore sia da parte dei giornalisti, che da parte dei promotori turistici:  invece di far passare il messaggio di Green Day, si è mostrata la realtà di due provincie che non riescono a mettere in sicurezza un passo dolomitico tra i più famosi,  sia a livello mediatico che di panorama.

A livello di impegno,  richiede molta meno fatica chiudere il passo,  che creare un evento degno di questo nome,  per la promozione di un ambiente più sano, e di una maniera di vivere la montagna come dev’essere vissuta.  Anche se in Val di Fassa vi sono tantissime strutture ricettive particolarmente “attente”  a questi principi, per cui,  chi vuole vivere la montagna nel vero senso della parola, ha solo l’imbarazzo della scelta.

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