von mas 11.02.2017 09:00 Uhr

Migranti: la rotta balcanica verso la chiusura totale

Lo afferma il ministro della difesa, il socialista Hans Peter Doskozil

"E' ancora troppo altro il  numero dei migranti irregolari che tentano di entrare in Europa attraverso i Balcani e, soprattutto, è ancora troppo intensa l'attività criminale degli scafisti" . Lo ha affermato il ministro della difesa  Doskozil, annunciando un nuovo patto di collaborazione, anche militare, con gli altri paesi interessati dalla cosidetta "rotta balcanica".    "Non è possibile affidarsi unicamente agli accordi con la Turchia, al contrario ci si deve aspettare che  il governo di Ankara dia prossimamente il via libera a un consistente flusso di migranti, con l'arrivo in Austria di circa mille persone alla settimana". Il governo austriaco sta elaborando una proposta di legge, che permetta di inviare contingenti militari all'estero non solo per missioni umanitarie, ma anche per collaborare alla difesa delle frontiere, naturalmente su richiesta degli stati interessati.   Doskozil intende inoltre proporre la convocazione di un vertice europeo per definire le politiche di respingimento degli immigrati irregolari. Si ritiene indispensabile un maggiore impegno europeo per contenere i flussi migratori anche sulla rotta mediterranea.  Al riguardo, il ministro degli esteri Sebastian Kurz, è convinto che il dialogo con il governo libico possa dare positivi risultati.   "Non è possibile continuare a sostenere illusioni"  - afferma Kurz - "Le persone soccorse al largo non devono più essere sbarcate sulle coste europee: chi arriva in Italia non ha intenzione di fermarsi lì, ma continua il suo viaggio verso gli stati del Nord Europa,  dove spera di poter inoltrare richiesta di asilo"  

E’ ancora troppo altro il  numero dei migranti irregolari che tentano di entrare in Europa attraverso i Balcani e, soprattutto, è ancora troppo intensa l’attività criminale degli scafisti” . Lo ha affermato il ministro della difesa  Doskozil, annunciando un nuovo patto di collaborazione, anche militare, con gli altri paesi interessati dalla cosidetta “rotta balcanica”.    “Non è possibile affidarsi unicamente agli accordi con la Turchia, al contrario ci si deve aspettare che  il governo di Ankara dia prossimamente il via libera a un consistente flusso di migranti, con l’arrivo in Austria di circa mille persone alla settimana”.

Il governo austriaco sta elaborando una proposta di legge, che permetta di inviare contingenti militari all’estero non solo per missioni umanitarie, ma anche per collaborare alla difesa delle frontiere, naturalmente su richiesta degli stati interessati.   Doskozil intende inoltre proporre la convocazione di un vertice europeo per definire le politiche di respingimento degli immigrati irregolari.

Si ritiene indispensabile un maggiore impegno europeo per contenere i flussi migratori anche sulla rotta mediterranea.  Al riguardo, il ministro degli esteri Sebastian Kurz, è convinto che il dialogo con il governo libico possa dare positivi risultati.   “Non è possibile continuare a sostenere illusioni”  – afferma Kurz – “Le persone soccorse al largo non devono più essere sbarcate sulle coste europee: chi arriva in Italia non ha intenzione di fermarsi lì, ma continua il suo viaggio verso gli stati del Nord Europa,  dove spera di poter inoltrare richiesta di asilo”

 

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