von fpm 19.01.2025 18:00 Uhr

Lo schiaffo “tolomeico” (6)

Continua con Flavio Pedrotti Móser l’excursus sull’italianizzazione a sud del Brenner che con il fascismo minava l’identità culturale.

Elab grafica Flavio Pedrotti Moser

La rubrica dedicata alla patologia di Ettore Tolomei, l’artefice della modifica dei toponimi tedeschi nei 116 Comuni südtirolesi e della quasi totalità della micro-toponomastica, prende avvio dall’annessione del Tirolo storico al Regno d’Italia dopo la Prima guerra mondiale quando vennero a crearsi i presupposti per una radicale politica di italianizzazione dopo la presa di potere fascista. I fascisti, con lo scopo dell’estraniazione culturale e sociale della popolazione autoctona, vietarono l’utilizzo della toponomastica tedesca. Fu così che nacquero neologismi per così dire bislacchi partoriti da menti malsane, corrose dal fanatismo italico che voleva soggiogare la popolazione tirolese cominciando dall’identità culturale. Il Tolomei redasse un elenco dei cognomi del Südtirol per restituire, secondo il suo punto di vista, una appartenenza “italica” con talvolta stramberie e stravaganze davvero parossistiche e anche evidenti scappatoie esilaranti, palesi scalate su specchi scivolosi…

Un cognome che sembra essere tanto caro al prestigiatore Tolomei pare sia Dal Pantano o Pantani che già aveva affibbiato ai Móser e altri cognomi con un suffisso che richiamase la palude o qualcosa di simile, ebbene, rieccolo con Hörmann, che puntualmente lo apostrofa appunto con Dal Pantano (o Pantani). Perché, ci si chiederà? Mah… “Hor” in lingua sudtirolese sarebbe “pelo” o “capello” ma usato anche come “fango”, quindi, è lì che si deve scavare per associare l’adattamento tolomeico… Per lo stesso motivo anche Horrer, si prese Pantani che almeno è presente qui e là nella penisola a cui però aggiunse Fanghi, anche questo fa parte della ormai lunga lista dei cognomi inesistenti. Hörn e Hornof invece furono facilmente tradotti in Del Corno, essendo appunto quello il significato in lingua italiana. Avanti un altro, ed ecco Hört a cui associò Erti e Ardi, difficilmente comprensibili se non per un’assonanza più o meno probabile e quindi ci legò anche Bravi, probabilmente dal personale Hert, da hardu, “bravo”, appunto.

Per Hörtnagl, tenetevi forte, inventò Dalchiodo! Anche questo inesistente nella zuppa dei cognomi italiani. Ovviamente prese la parte del cognome “nagl” e, considerando che “nagel” vuol dire chiodo, ecco fatto… Hörwarter invece ebbe Ervardi, ricavato forse dal personale Herwart e aggiustato a suo modo tanto per… ovviamente, tanto per cambiare, anche Ervardi si infila nel girone degli inesistenti.

E con Hosp? Che ci fece con Hosp? Plasmò Oste… che neanche a dirlo, in lingua tedesca oste si dice Wirt o Gastwert oppure Gastgeber o Hüttenwirt ma di “hosp” per oste nessuna traccia… Huber o Hüber, diffusissimo in provincia di Bozen, ebbe variegate varianti: Dallacorte, Dal Maso, Masetti, De Masi, De Maso, Maselli… insomma, si divertì un sacco. Lui. (continua)

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