La Notte dei Fuochi – La legittima difesa di un popolo
Sessant’anni fa un avvenimento ha scosso l’Europa attirando l’attenzione del mondo intero sulla politica fascista perpetuata dall’Italia, senza soluzione di continuità anche nel secondo dopoguerra, attraverso l’immigrazione forzata dalle province italiane e l’oppressione del Sudtirolo.
Durante la notte del Sacro Cuore – la cosiddetta Notte dei Fuochi, tra l’11 e il 12 giugno 1961 – furono fatti saltare in aria o gravemente danneggiati una quarantina di tralicci delle linee ad alta tensione. La Notte dei Fuochi fermò la legge sulla revoca della cittadinanza, che rappresentava un vero attentato contro il gruppo etnico tedesco e ladino, e costrinse il Governo italiano a cercare una soluzione politica con la SVP. Ma il prezzo che numerosi combattenti per la libertà dovettero pagare fu altissimo e terribile: tortura, morte, umiliazione, come sarebbe stato impossibile immaginare nella civile Mitteleuropa dopo l’epoca di Hitler e Mussolini.
Roland Lang, il presidente del “Südtiroler Heimatbund”, l’associazione degli ex-combattenti per la libertà e detenuti politici, ha rievocato gli eventi drammatici di allora e ha curato la pubblicazione di un riassunto sotto forma di libro. L’opera è riccamente illustrata e corredata di documenti in riproduzione facsimile, selezionati da un gruppo di lavoro di storici ed è ora disponibile anche in lingua italiana.
“Ciò che questi uomini insieme alle loro mogli hanno fatto e sofferto per la Heimat, non dovrà cadere in oblio – scrive Roland Lang nella prefazione del libro sui combattenti per la libertà degli Anni Sessanta – A loro infatti si deve in maniera determinante l’odierna autonomia, come ha spesso sottolineato l’ex presidente della Giunta provinciale Silvius Magnago. Dopo le loro azioni l’immigrazione italiana dalle province meridionali, incentivata dallo Stato italiano, si è praticamente bloccata e successivamente si è persino registrata un’emigrazione di ritorno verso il sud. Grazie a loro è fallito il perfido piano della “politica del 51%” con il quale si era tentato di ridurre i sudtirolesi a una minoranza priva di diritti nella propria stessa Terra.”
Nel libro sono raccolti quattro diversi testi, già diffusi in rete, sugli antefatti, sull’esecuzione e sulle ripercussioni della “Notte dei Fuochi”. Particolarmente commovente è la quarta parte della pubblicazione, in cui viene descritta la reazione dello Stato italiano – le orribili torture perpetrate nelle caserme dei Carabinieri.
“Dopo la Notte dei Fuochi, a causa dello scalpore che essa aveva suscitato in tutto il mondo, lo Stato italiano non ha più potuto proseguire nel regime di oppressione – conclude Lang – È vero che a causa di ulteriori avvenimenti non si è riusciti ad ottenere per il Sudtirolo la tanto agognata autodeterminazione, ma un’autonomia sostanzialmente migliorata ha portato alla distensione, ponendo fine alla resistenza violenta e instaurando delle condizioni accettabili di democrazia.”
In occasione della celebrazione commemorativa che avrà luogo a St. Pauls l‘8 dicembre 2021 in onore di Sepp Kerschbaumer e dei suoi compagni di lotta, copie della pubblicazione saranno distribuite gratuitamente a tutti i partecipanti.