Ich, Kerschbaumer – 13 settembre 1961
Il ministro dell’interno Scelba, il maggior responsabile delle torture inflitte agli attivisti sudtirolesi, ora ha istituito a Roma una commissione denominata “Commissione per lo studio dei problemi dell’Alto Adige” che dovrà riferire direttamente al governo. Dei 19 membri, 7 sono tedeschi, 12 italiani, e nessun ladino. In primo luogo, non si può assolutamente parlare di “equilibrio” o “parità ”; in secondo luogo, il senatore Karl Tinzl in apertura dei lavori, ha rilasciato una dichiarazione nella quale, a nome dei membri tedeschi della commissione stessa, condanna gli attentati senza alcuna riserva.
Il ministro Scelba definisce compiti e diritti della commissione in questi termini: “In pratica, sarà compito della commissione accertare le opinioni di tutte le parti interessate. Indagherà anche le motivazioni delle diverse opinioni, così come le prospettive per uno sviluppo armonioso di tutti i gruppi linguistici, fatta salva la tutela delle loro caratteristiche etniche e culturali”.
In effetti, tutto questo suona bene. Ma in primo luogo noi ci sentiamo traditi dai membri tedeschi della commissione; Inoltre, fra le altre cose, Scelba ha sostenuto che nel caso del Sudtirolo non si possa parlare di “immigrazione pilotata” dall’Italia. Dopo tutto, ognuno è libero di muoversi dove vuole all’interno di uno stato. E questo nonostante lo stato italiano continui a promuovere l’immigrazione dal sud per comprimere la percentuale di abitanti sudtirolesi sotto alla soglia del 50 per cento…
Qui nella foto i membri tedeschi della “Commissione dei 19”: da sinistra, il presidente Silvius Magnago, i senatori Karl Tinzl e Luis Sand, i membri della Camera Roland Riz e Karl Mitterdorfer, gli esperti Giuseppe Tramarollo e Vincenzo Palumbo
Fonte del testo: Otto Scrinzi, Chronik Südtirol 1959-1969, pagina 256
Fonte fotografica: Rolf Steininger, Südtirol zwischen Diplomatie und Terror 1947-1969, 2. volume: 1960-1962, Bozen 1999, pagina 416