von mas 18.07.2018 05:50 Uhr

Briciole di memoria 73: “Amò la libertà e il Tirolo”

Il ricordo di Eduard Reut-Nicolussi, nel sessantesimo anniversario dalla scomparsa (e a 130 anni dalla nascita).

Foto: Südtiroler Heimatbund

Una figura importantissima, una personalità fondamentale nella storia del Tirolo,  di altissima caratura politica e morale.   Eduard  Reut-Nicolussi nasce a Trento il 22 giugno 1888 e viene battezzato nella parrocchia dei SS. Pietro e Paolo   (“Trient, Österreich” è l’interessante specifica su Wikipedia.de). Figlio del maestro Matthäus Nicolussi Castellan di Luserna e di Maria Inama, cresce fra Trento e Bolzano, in un ambiente cattolico, impregnato di amore per la tradizione e per la Heimat.

Laureatosi in scienze politiche e giuridiche nel 1911, allo scoppio della guerra si arruola volontario e,  con la “divisa giusta” dei Kaiserjäger, viene ferito al Col di Lana e decorato con la medaglia d’oro al valore militare.

E’ deputato al Parlamento Tirolese (dove con uno stratagemma vengono dichiarati eletti anche candidati sudtirolesi di madrelingua tedesca, nonostante l’occupazione italiana del territorio a sud del Brennero) e di conseguenza membro dell’Assemblea Costituente Austriaca al termine del conflitto: suo il “discorso di addio” del 6 settembre 1919, tenuto a nome di tutti i Sudtirolesi  dopo che l’Assemblea aveva obbligatoriamente incaricato il presidente a sottoscrivere il trattato di Saint Germain.

“Ora inizierà in Sudtirolo una lotta disperata, per ogni fattoria, ogni casa in città, ogni vigneto. Sarà una lotta con tutte le armi dello spirito e con tutti i mezzi della politica. Sarà una lotta disperata perché noi – un quarto di milione di tedeschi – avremo contro 40 milioni di italiani: davvero una lotta impari”.

Eletto al parlamento italiano nel 1921, già prima dell’avvento del fascismo, ma soprattutto dopo, si trova a dover contrastare con tutte le forze l’italianizzazione forzata del Sudtirolo e delle isole germanofone: anche per questo, nel 1927 ripara a Innsbruck. Qui nel 1928 pubblica “Tirol unter dem  Beil – Il Tirolo sotto la scure” e, attraverso una fitta rete di contatti e di conferenze, tiene viva l’attenzione ed il dibattito internazionale sulla questione tirolese.

Dopo la seconda guerra mondiale, durante la quale aveva osteggiato i regimi nazifascisti partecipando alla resistenza,  continua la sua instancabile battaglia  per il diritto all’autodeterminazione e per la libertà del Sudtirolo, pur ritirandosi dalla politica attiva, profondamente deluso dai contenuti della conferenza di pace di Parigi e dalla posizione neutrale dell’Austria che, a suo vedere, non poteva che indebolirla nell’esercizio della funzione di tutela.

Eduard Reut-Nicolussi muore a Innsbruck il 18 luglio 1958: Briciole di Memoria lo ricorda nel sessantesimo anniversario della scomparsa con le parole del suo epitaffio “Amò la libertà e il Tirolo”.

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