von mas 17.01.2018 21:32 Uhr

L’Austria e l’Europa

Il cancelliere Sebastian Kurz nei giorni scorsi ha incontrato Emmanuel Macron a Paris e Angela Merkel a Berlin.

French president Emmanuel Macron (R) shakes hands with Austrian Chancellor Sebastian Kurz (L) at the end of a press conference following their meeting at the Elysee Palace in Paris, on January 12, 2018. / AFP PHOTO / POOL / Ian LANGSDON

 

“La nostra Heimatland è parte integrante dell’Unione Europea. Contribuiremo, quale partner attivo ed affidabile, all’ulteriore sviluppo dell’Europa. Ci impegneremo affinchè la politica europea si focalizzi sui temi comuni più importanti, per trovare soluzioni condivise nel segno della sussidiarietà. Solo così, l’Europa potrà svolgere il suo ruolo fondamentale, quello di una comunità di valori. Solo così, l’Europa potrà diventare più forte, garantendo la stabilità, promuovendo lo sviluppo e assicurando la pace.”

Nel pieno rispetto del programma di governo (qui sopra un estratto del punto denominato appunto “Lo Stato e l’Europa”), il cancelliere Kurz ha incontrato nei giorni scorsi il Presidente francese Macron e la cancelliera germanica Merkel.

Il primo viaggio ufficiale ha portato Kurz a Paris: “Con Macron abbiamo parlato di Europa – dichiara il cancelliere – in un colloquio davvero proficuo. Sono molti i settori dove collaboreremo in maniera fattiva, per cambiare davvero l’Europa, cercando di renderla migliore: dalla protezione delle frontiere esterne, alla tassazione più equa dei giganti del web, come Facebook o Google.

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Pochi giorni dopo, il cancelliere è a Berlin: “Anche con Angela Merkel l’incontro è stato positivo, abbiamo parlato delle necessarie riforme, e naturalmente del grosso problema dell’immigrazione clandestina, che va sicuramente bloccata – conferma Kurz – Non condivido l’idea di un unico bilancio per l’Eurozona, e nemmeno che i costi della Brexit debbano ricadere sui restanti stati membri. L’Europa deve diventare più efficiente, deve ridurre i costi di gestione ed aumentare la sussidiarietà.

Anche nella gestione dei flussi migratori il focus deve cambiare, non dobbiamo discutere continuamente di come suddividere le quote di migranti nei vari paesi, ma su come proteggere le nostre frontiere esterne: non possiamo delegare agli scafisti il compito di decidere chi può entrare in Europa. La situazione continua ad essere critica, ma ora molti stati, fra cui la Germania, si stanno rendendo conto di aver sottovalutato il problema e stanno finalmente muovendosi nella giusta direzione.”

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