von mas 14.12.2017 06:16 Uhr

Briciole di Memoria 43: …e il Trentino che tanto ha pagato….

L’appuntamento settimanale con Massimo Pasqualini: aneddoti, racconti, ricordi ed immagini dal Tirolo di Lingua romanza.

Qualche giorno fa, su di un quotidiano locale, è apparso un intervento dell’avvocato Sergio De Carneri, già deputato e consigliere provinciale del PCI. A margine, vorrei riportare il commento, sempre corretto ma puntuale e lucidissimo, di Giuseppe Matuella.

decarneri

“Quanto sopra lascia allibiti! Sentirsi dire infatti che l’Italia celebrerà nel 2018 il centenario della fine vittoriosa della grande guerra e della definitiva unificazione del paese, unificazione fatta con violenza e contro ogni principio di democrazia, dà già al discorso un tono che fa torcere il naso!

Si pensa di poter affermare con assoluta certezza che in democrazia un 90% di popolazione, abbia senza ombra di dubbio più diritti di quel 10% che la pensa diversamente. Nel Tirolo di Lingua italiana (attuale Trentino), invece avvenne il contrario in quanto, col pretesto che uno sparuto gruppo di irredentisti, ben foraggiati di denaro di provenienza regnicola, reclamavano l’annessione al regno sabaudo, ci fu una dichiarazione di guerra per soccorrere generosamente questo circa 10% di sofferenti sotto il giogo dei “barbari austriaci!”

E questa operazione venne chiamata pomposamente IV° guerra di indipendenza ( quanta fantasia!) e “redenzione” di un popolo sofferente! Ma possiamo affermare in modo ben documentato che di questo, per quanto ci riguarda non serviva proprio nulla, e non serviva chiedere la vita di circa 600.000 giovani italiani per liberare chi non aveva nessuna voglia di essere “liberato”. E il primo regalo fato dai liberatori, fu la distruzione di una buona fetta del Tirolo di lingua italiana, cosa che se non ci fosse stata una dichiarazione di guerra italiana all’Austria, non ci sarebbe stata, come non ci sarebbero stati più di 100.000 profughi sbattuti fuori dalle loro case e tanto tanto altro!

Alpini-adunata-1

Sentirsi poi dire che “il Trentino che tanto ha pagato per il raggiungimento di questa meta, (unità d’Italia) concorrerà all’evento ospitando la grande adunata nazionale degli alpini” è proprio la classica ciliegina sulla torta.

L’avevamo capita, avv. De Carneri, che questi alpini sono stati voluti qui a Trento da qualcuno, proprio nel 2018 per il centenario della vittoria (!) e non per quel paravento di pace, fratellanza, riconciliazione e balle varie che si cerca di dar da bere! Grazie comunque di averlo evidenziato! Forse lo capirà anche qualcuno che da solo non arriva a comprendere queste banali sottigliezze.”

 

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