von mas 05.11.2017 18:30 Uhr

4 Novembre: un indispensabile “distinguo”

Giuseppe Matuella replica – indirettamente – al Presidente della Repubblica Italiana.

“Coltivare la memoria dei caduti significa comprendere l’inestimabile ricchezza morale che ci hanno trasmesso. In questo giorno, in cui ricordiamo la conseguita completa unità d’Italia e rendiamo onore alle Forze armate, rivolgo il mio pensiero commosso a tutti coloro che si sono sacrificati sull’altare della patria e della nostra libertà, per l’edificazione di uno Stato democratico ed unito” (cit. Sergio Mattarella, presidente della Repubblica Italiana)

PATRIA : paese comune ai componenti di una nazione, cui essi si sentono legati come individui e come collettività, sia per nascita, sia per motivi storici, culturali, affettivi e sim. ( Dizionario: “Lo Zingarelli 2007 – pag. 1331)

Con profondo rispetto,  caro Presidente Mattarella, alla luce di questo, vien da dire che in questa attuale Patria che Lei cita, sono forzatamente inclusi dei cittadini che non si sentono particolarmente legati come individui e come collettività, sia per nascita, sia per motivi storici, culturali, affettivi a quell’Italia che si è impadronita di Loro e della Loro Terra usando inganno e violenza.  C’è purtroppo una certa imprecisione nel Suo dire, probabilmente non imputabile a Lei, quando cita “questo giorno, in cui ricordiamo la conseguita completa unità  d’Italia.

Quando si era partiti con la dichiarazione di guerra per la “liberazione”, o meglio per la  “redenzione” di Trento e Trieste, ci si guardò ben dal dire quanto segretamente concordato con il Patto di Londra (26 aprile 1915), che dopo uno squallido trattare, concedeva all’talia tutto il Tirolo fino al Brennero.

Poi a guerra finita, neanche un cenno per indire un plebiscito, come fatto in tutti gli altri territori della penisola conquistati anche quelli con la guerra e la violenza, ma che ebbero almeno una parvenza di plebiscito. Qui no, non si fece neppure quello, e ciò va contro quello che è l’essere di “Stato Democratico e unito” di cui Lei parla nel Suo intervento. Questo anche ben sapendo che oltre il 90% della popolazione di questa Terra Tirolese, era contraria all’essere incorporata nel Regno Sabaudo.

Questo “distinguo”, caro Presidente Mattarella, da parte di popolazioni che pur essendo state non democraticamente incluse in quella completa unità d’Italia che Lei cita, sanno vivere comunque da corretti cittadini di uno stato che rispettano e dal quale si attendono un chiarimento storico serio, e le debite conseguenze, non come quanto fatto finora.

 

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