von mas 26.09.2017 07:45 Uhr

#4#DiarioCatalano!

In collaborazione con Alex Storti, notizie, aggiornamenti, ma soprattutto SPRAZZI DI LUCE dalla Catalunya


UT24 OSSERVATORE CATALANO


E’ scattato il conto alla rovescia verso il voto e la piattaforma “Crida per la Democràcia” ha lanciato, proprio oggi, il sito www.7dedemocracia.cat, tutto incentrato sul numero dei giorni mancanti alla chiusura dei seggi -quindi anche domenica, perché anche domenica bisognerà  mobilitarsi. Il numero 7 diventa quello dei parenti, degli amici, dei conoscenti, dei vicini di casa, dei colleghi, da convincere e portare al voto, anche accompagnandoli, se necessario. E 7 è il numero delle “buone azioni” referendarie da compiere, partendo dalla propaganda e arrivando alla foto da scattarsi al seggio per testimoniare la propria partecipazione, sfruttando il potere dei social.

E, proprio partendo da questo tipo di azioni, le entità  soberaniste stanno dando grande rilevanza ad un aspetto della logistica referendaria che i sequestri postali, messi in atto dalla Guardia Civil, hanno reso complicato: l’individuazione del proprio seggio elettorale. Poiché non si ha certezza di quanti elettori sappiano esattamente dove devono recarsi, ANC, Omnium e AMI stanno invitando i volontari a stampare cartelli informativi da affiggere in ogni palazzo, indicando il punto di votazione per i residenti. Ed é  solo uno dei tanti canali informativi che si stanno attivando allo scopo.

Mentre magistratura e polizia spagnole tentano di fermare ogni sito web indipendentista (é di pochi minuti fa la notizia che ci ci sono riusciti anche con quello dell’ANC stessa – ora raggiungibile su www.assemblea.eu –  e perfino con l’ormai mitico Empaperem.cat), la mobilitazione a sostegno del referendum dilaga in ambito giovanile e referendario: é  stata occupata l’Università  di Lleida, dopo quella di Barcellona. Il sindacato degli studenti dei Paesi Catalani ha invitato i minorenni, che non potranno votare, a rendersi diversamente utili organizzando presidii a difesa dei seggi elettorali, dove potrebbe spostarsi la battaglia nel volgere di qualche giorno, ben prima dell’1 di ottobre.

caatAltri 100 religiosi catalani si sono uniti all’appello dei primi 300 a sostegno del diritto di decidere. Il Vescovo di Solsona, Xavier Novell, ha invitato le chiese parrocchiali a suonare le campane, domenica, per celebrare il ritorno della libertà. I direttori di dieci prestigiosi musei della Catalogna hanno preso pubblicamente posizione a favore del referendum. A Edinburgo, un centinaio di persone ha manifestato vicinanza al popolo catalano. All’Università  parigina di Sciences Po, il Ministro degli Esteri Raul Romeva ha spiegato il percorso verso l’autodeterminazione della Catalogna. A Washington, dietro precisa domanda, la portavoce della Presidenza degli Stati Uniti ha ribadito che il governo americano tratterà  “con qualunque altro governo o entità  esca dalle urne”, nel referendum del 1º di Ottobre.

Per le strade della Catalogna, decine di strisce pedonali sono state trasformate in esteladas. Anche al di sopra delle nuvole più nere, il cielo é pieno di stelle.

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