von mas 22.09.2017 21:46 Uhr

Catalunya: dichiarazioni e silenzi, in Europa e in casa nostra.

Tante le prese di posizione e le dichiarazioni di sostegno che stanno arrivando da più parti al governo e al popolo catalano: e in Regione, cosa si dice (o non si dice)?


UT24 OSSERVATORE CATALANO


Si acuisce la crisi fra Barcelona e Madrid: alla ferma determinazione del governo catalano nello svolgimento del referendum per l’indipendenza, previsto per domenica prossima, ed alla costante, civile ma altrettanto ferma partecipazione popolare alle manifestazioni di piazza, si oppone la posizione di assoluta chiusura di Rajoy e del PP, e l’intento repressivo sempre più tangibile.

Nel contempo, si moltiplicano le prese di posizione a sostegno della Catalunya e dell’esercizio democratico del voto referendario:  nelle ultime ore sono pervenuti al Presidente Puigdemont i messaggi dal governo scozzese, da quello delle Fiandre, dall’European Free Alliance; inoltre anche  dalla Valle d’Aosta, dalla Sardegna (dove, su iniziativa del Partito Sardo d’Azione,  ci si è offerti di ristampare e conservare al sicuro fino all’ultimo le schede elettorali in sostituzione di quelle sequestrate dalla Guardia Civil), dalla Regione Veneto oltre che  da parte dei movimenti indipendentisti veneti, friulani e lombardi. A Roma una delegazione autonomista SVP-Patt ha incontrato il delegato in Italia del Governo catalano, esprimendo preoccupazione e solidarietà: “non mancavano le strade percorribili, come concedere più ampie forme di autogoverno, per andare così incontro alla volontà, alla storia e ai sentimenti del popolo catalano, senza sfociare in questa drammatica e preoccupante contrapposizione istituzionale” ma dimenticando che non è l’autonomia quello che chiede Barcelona.

Il comunicato stampa di Arno Kompatscher,  definisce “completamente inaccettabile” il comportamento del governo spagnolo. Ma il presidente sudtirolese pare voler ridurre il tutto al mero aspetto economico mentre quella catalana è soprattutto una questione di democrazia e di libertà, sottolineano le opposizioni. Pieno appoggio alla Catalunya giunge dai Freiheitlichen (“i catalani non chiedono altro di poter esercitare il loro diritto ad una scelta democratica” afferma Leiter Reber), dalla Union für Südtirol, dalla Südtiroler Freiheit che ieri in una conferenza stampa ha impietosamente messo a confronto il percorso catalano verso la libertà con quello del Sudtirolo a guida SVP, legato sempre più strettamente a Roma.

A Trento, invece, tutto tace, o quasi. Alle poche parole del Governatore Ugo Rossi che in un intervista radiofonica presenta la nostra autonomia (e la nostra capacità di gestire le risorse economiche) come unico modello esportabile ed esclude a priori che nella nostra regione possa tenersi un referendum sull’indipendenza,  fa da contraltare il comunicato di Kaswalder / Autonomisti Popolari che “riconoscendosi pienamente nell’Europa dei Popoli e delle Regioni” esorta Rossi (soprattutto in quanto presidente di turno di quell’Euregio appena “festeggiata” a Pergine) ad una presa di posizione ben più decisa.

Chi vuole tenersi aggiornato sugli sviluppi della situazione in Catalunya, e non si accontenta delle scarse notizie che filtrato sulla stampa locale e nazionale, può andare seguire gli avvenimenti e gli aggiornamenti in diretta sul sito internet   e sui social curati dall’Assemblea National Catalana (sempre che pure questi non vengano oscurati dal governo madrileno). Nei prossimi giorni UnserTirol24 cercherà invece di offrire ai lettori qualche momento particolare, non proprio “in diretta” ma quasi, da un punto di vista privilegiato: seguiteci su “DiarioCatalano”!

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