von mas 21.08.2017 12:00 Uhr

Toponomastica: la corretta informazione è un diritto (e un dovere)!

Oggi a Bolzano, in una conferenza stampa  con la partecipazione dell’antropologo Annibale Salsa,  la Südtiroler Freiheit presenta l’opuscolo sulla toponomastica sudtirolese redatto in lingua italiana. 

In Sudtirolo sono ancora in vigore tre decreti fascisti, con i quali tutti i toponimi tedeschi e ladini furono aboliti e sostituiti con circa 8000 definizioni in lingua italiana, in gran parte inventate. L’intento dichiarato dei decreti era quello di permettere “una assimilazione e italianizzazione ordinata, rapida ed efficace” della popolazione Sudtirolese. A distanza di quasi cento anni, l’argomento suscita ancora polemiche e fibrillazioni.

Tolomei_Crusca“La questione toponomastica riguarda tutti gli abitanti del Sudtirolo!”: lo afferma in un comunicato la Südtiroler Freiheit, che oggi a Bolzano presenta la versione in lingua italiana dell’opuscolo che da circa tre mesi viene distribuito sul territorio, a supporto di una petizione per l’abolizione dei decreti fascisti sulla toponomastica e di una raccolta firme.

La  corretta informazione è un diritto ed un dovere di tutti i cittadini, non solo di quelli che vivono nella nostra Regione: anche di chi vive in Italia e, in buona o in malafede, alimenta polemiche spesso pretestuose sull’argomento . Lo si è visto qualche mese fa, quando l’Accademia della Crusca ha presentato un corposo intervento a difesa di una serie di toponimi “tolomeiani”, spesso inventati di sana pianta e assolutamente avulsi dal contesto storico e culturale sudtirolese.

Alla conferenza stampa partecipa il Dottor Annibale Salsa, professore emerito di filosofia e di antropologia, che già in diverse occasioni ha espresso il suo parere sull’argomento.   “Cambiare i nomi dei luoghi e delle persone per decreto costituisce un atto di violenza morale, psicologica e culturale. La questione della toponomastica sudtirolese, a distanza di quasi cento anni, va affrontata con serenità  ed obiettività  scientifica al di fuori da strumentalizzazioni ideologiche che  hanno accecato le menti ed avvelenato gli animi – afferma Salsa, che ribadisce – Un patrimonio culturale (eredità  dei padri), per essere tale, deve avere un solido retroterra storico.”

Il plurilinguismo è una grande ricchezza. Gli stati alpini pre-moderni erano quasi tutti multilinguistici. Questa tradizione si è mantenuta soltanto in Svizzera – continua il Professor Salsa – Ma il plurilinguismo non ha niente a che fare con la toponomastica, soprattutto micro e dei Comuni medio-piccoli

piazza 9L’iniziativa è seguita con interesse anche in provincia di Trento, dove tanti hanno già firmato la petizione. Nel Sudtirolo di lingua romanza, più che i toponimi sono stati le denominazioni di strade e piazze a cadere sotto la scure nazionalistica italiana: fra Legione Trentina, Tolomei e Guadagnini, ancora oggi è tutto un proliferare di Battisti, Filzi,  regnanti di casa Savoia. Sembra si fatichi molto a ripristinare le denominazioni originali, anche solo in doppia dicitura,  quasi si tema di essere tacciati di “austriacantismo” da qualche novello Legionario. Chissà che l’azione di Bolzano non contagi anche la parte meridionale della Regione.

La broschure informativa in lingua italiana, il testo della petizione e il modello per la raccolta firme a sostegno dell’iniziativa, possono essere scaricati dal sito della Südtiroler Freiheit a questo link. La petizione può essere firmata anche online, su questa pagina web.

 

 

 

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