von mas 24.07.2017 06:22 Uhr

L’altra guerra: i Kriegsmaler a Castel Ivano

Artisti e Scrittori in Tirolo nella Prima Guerra Mondiale

Si è aperta ieri una delle mostre sicuramente più particolari ed interessanti della stagione, sia per i contenuti che per la location.

Parliamo de “L’altra guerra – artisti e scrittori in Tirolo nella Prima Guerra Mondiale” e di Castel Ivano. Nella mostra si rivisitano alcune vicende: quella di un giornale, la Soldaten-Zeitung, diretta dallo scrittore austriaco Robert Musil; l’opera di un disegnatore dalla mano felice, il fassano Francesco Ferdinando Rizzi, che della Soldaten-Zeitung fu illustratore; e le opere dei Kriegsmaler, il corpo austro-ungarico dei pittori di guerra, alle dipendenze del Quartiere della stampa di guerra, che aveva reclutato anche artisti di grande fama: tra i Kriegsmaler ci furono infatti Oskar Kokoschka, Anton Kolig, Oskar Laske e Karl Ludwig Prinz. Altri artisti ancora parteciparono a queste attività e alle esposizioni: tra di loro pittori come Albin Egger-Lienz, IMG_0846Julius von Kaan-Albest, Thomas Riß, Egon Schiele e Hans Josef Weber-Tyrol.

L’antico maniero, il cui nucleo primitivo è databile al 6° secolo, a lungo feudo e dimora dei conti Wolkenstein, dagli inizi del ‘900 è proprietà della famiglia Staudacher: grazie all’imponente opera di conservazione ed alla cura riservata sia alla struttura architettonica che ai giardini ed ai terreni, il castello è tornato agli antichi fasti ed è sede di eventi particolari e di pregio. L’attività espositiva riprende dopo una pausa dovuta agli ultimi lavori per la “messa in sicurezza”, i cui oneri sono stati sostenuti completamente dai proprietari, senza interventi dell’ente pubblico, garantendo così alla famiglia Staudacher la piena libertà ed autonomia anche nelle scelte di politica espositiva.

E sono proprio di Carlo Staudacher le parole più significative, fra quelle pronunciate durante la cerimonia di inaugurazione. Le opere dei Kriegsmaler, “oltre 280, individuati con lungimiranza dall’Impero AustriIMG_0838aco” dovevano raccontare alle famiglie, a casa o sfollate, “non le battaglie, le esplosioni, gli atti cruenti, ma ciò che viveva il soldato, i suoi sentimenti in quanto UOMO”.

E cita in particolare due opere: “Heldengräber – Col di Lana, tombe di soldati” di Karl Ludwig Prinz, per il pathos, lo struggimento, la pietas; e “Porträt – ritratto del Kaiserjäger Johann Schlegl” di Ferdinand Andri, dove negli occhi non del soldato, ma dell’Uomo, si legge l’angoscia, il dubbio, il chiedersi, al di là della consapevolezza di star compiendo il proprio dovere, “che cosa sto facendo?“.

L’ingresso alla mostra è gratuito: anche questa una scelta precisa, quasi a proseguire l’opera dei Kriegsmaler e della Soldaten-Zeitung, quella di raccontare al “pubblico”, storie, momenti e  sentimenti.

“L’altra guerra”: il progetto espositivo e le informazioni alla visita

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