von mas 16.06.2017 12:15 Uhr

PIL: Bolzano vola, e Trento invece…?

I dati della Banca d’Italia sull’andamento del PIL 2007-2015 non lasciano spazio a dubbi.

La “forbice”, in questo caso il divario fra i dati economici appena diffusi da Bankitalia relativi all’andamento del PIL in provincia di Bolzano e in quella di Trento, è davvero spalancata.   Un territorio che fondamentalmente è lo stesso, con la stessa autonomia, in teoria con lo stesso impianto amministrativo: ma mentre Bolzano fa registrare un +7,6, nello stesso periodo a Treno il PIL diminuisce del -2,4%.  E non è una consolazione che a livello nazionale italiano il calo sia del -7,9%.

pilCome mai questa differenza davvero abissale?

Secondo Michele Bella, Obmann del Movimento Nuovo Trentino Nuovo Tirolotra noi e il Sudtirolo, in questi ultimi anni, si è creato un divario economico a dir poco preoccupante che può essere quantificato in una differenza di 2 miliardi di euro. A pesare maggiormente nella recessione della provincia sono i settori dell’industria e delle costruzioni, che – al contrario che in Sudtirolo – da noi sono ancora in piena recessione nonostante la crisi perduri ormai da quasi un decennio. Dall’analisi del report è chiaro che a farsi sentire, per le nostre imprese, sono i pochi investimenti e le difficoltà di aprirsi a nuovi mercati, puntando su un export diversificato e cercando di diminuire l’importanza del mercato italiano. Se non fosse per il settore turistico – pur sempre assai lontano dai dati di Bolzano – il PIL trentino sarebbe ancor più da profondo rosso. La Giunta provinciale poi avrebbe potuto fare di più, ad iniziare da un allentamento dei vincoli burocratici (in sé dei costi) che condizionano fortemente il fare impresa.

Analisi simile, anche se con spunti diversi, per Civica Trentina: “atteso che da tempo l’economia trentina non regge il confronto con quella sudtirolese, la novità  è la motivazione trovata dalla Giunta provinciale per di tale ritardo: a Bolzano corrono perché lì si parla tedesco e  sono vicini al mondo germanico. E se queste sono le ragioni di un confronto sempre più impietoso, ecco che Rossi e soci hanno trovato la soluzione: il trilinguismo a mezzo metodo CLIL e vedrete che Bolzano l’andiamo a prendere. Questa interessata ricostruzione però non quadra. Lasciando da parte le difficoltà che la concreta applicazione del CLIL sta determinando, ciò che non quadra sono i dati economici dei primi anni 2000, che ponevano sostanzialmente sullo stesso livello Trento e Bolzano, con Trento addirittura avanti per alcune specifiche situazioni. Quindi non è solo questione di lingua:  propendiamo per l’ipotesi che chi governa il Trentino da quasi 20 anni abbia dimostrato capacità e competenze assai minori da chi nello stesso periodo ha governato l’Alto Adige.  Con buona pace dei laudatores in servizio permanente effettivo dell’età d’oro dellaiana e di quella (d’argento, di bronzo?) immediatamente successiva.   Ma c’è di più! Al di là dei dati puramente economici,  preoccupano quelli, pur essi recentissimi, demografici.  In un’Italia che tocca il nuovo record negativo di nascite, registrando nel 2016 un calo del 1,4 per mille rispetto al 2015 (già a sua volta record negativo rispetto al precedente), la Provincia di Bolzano svetta con un aumento del 6,6 per mille, laddove Trento segna un misero più 0,3 per mille. Una distanza abissale che segnala la differenza preoccupante tra una società vitale, che guarda con speranza al futuro ed una società chiusa in sé stessa

 

 

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  1. HIB
    21.06.2017

    Liebe Trentiner, es gab vor einigen Jahren 250 Millionen Euro von der Region für Zukunftsprojekte.
    Südtirol war so intelligent, einen Teil dieses Geldes in den Ausbau vom Breitband-Internet zu investieren. Was hat das Trentino gemacht?
    Sie haben die alten unrentablen Seilbahnen aufgekauft……….und die schlechten Unternehmer liefen mit dem Geld davon.

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