Briciole di memoria 12: Volontari? 302 vs 11000
Parlando di soldati, di uomini in divisa che presero le armi per sparare addosso ad altri uomini, non sarebbe certo il caso di mettersi a fare della contabilità , anzi.  Ma  visto che c’è chi persevera nel presentare la nostra Terra come particolarmente ansiosa di essere “redenta”, e visto che, oggi più che mai,  c’è chi si prepara a “festeggiare la liberazione” di Trento (citata sempre con quel “e Trieste” che fa sembrare le due città situate a un tiro di schioppo….), penso sia meglio venga fatta chiarezza.
Insieme ai lettori, vorrei inquadrare in maniera realistica il numero dei Sudtirolesi di lingua italiana che, nel corso della prima guerra mondiale,  vestirono la divisa italica per sparare contro i propri fratelli (numero  fieramente sbandierato ed aumentato a dismisura dagli italiani).
Per far questo, invito ad esaminare con attenzione il quadro commemorativo  della Legione Trentina,  fatto e voluto dal Cavaliere Benito Mussolini.  Il Duce fu attentissimo a non dimenticare alcun nome, visto che doveva dimostrare il gran numero di Sudtirolesi che voleva essere redento.  Il quadro raffigura 302 persone:  quas
i tutti appartenenti alla borghesia e per la maggior parte cittadini dei nostri più grossi centri urbani, come Trento e Rovereto.
Tanto per fare un minimo di raffronto, ricordo  che dagli ultimi studi fatti da storici di chiara fama oltre che di indubbia onestà intellettuale, risultano essere più di 11.000 i volontari, che presero le armi per difendere il nostro Tirolo dalle truppe degli invasori italiani.  Più di 60.000 partirono vestendo la divisa austriaca per difendere il nostro Imperatore, la nostra Heimat e le nostre famiglie; 3.600 Sudtirolesi di lingua italiana furono decorati con medaglie al valore militare per azioni di guerra.
E non dimentichiamo che 12.476 non tornarono più alle loro case: alla luce degli ultimi studi,  questo pare invece essere un numero destinato a crescere, purtroppo.
