von mas 25.03.2017 06:27 Uhr

Da Trento una petizione contro l’adunata degli alpini

“Lanciata dal Gruppo Facebook Trento è Tirolo – Trient ist Tirol  ha ampiamente superato la soglia simbolica delle duecento firme”   racconta il Prof. Everton Altmayer

Non tutti sono soddisfatti riguardo la scelta di Trento per ospitare l’adunata degli alpini nel 2018. Una petizione lanciata dal Gruppo Facebook Trento è Tirolo – Trient ist Tirol in merito all’adunata degli alpini a Trento nel 2018, ha ampiamente superato la soglia simbolica delle duecento firme richieste affinché venga presa in considerazione dall’amministrazione comunale di Trento.
petizioneCon 600 firme, i risultati della petizione (visibile e ancora sottoscrivibile a questo link, sono stati inviati al comune di Trento, alle province di Trento e Bolzano, al Vaticano, al governo di Innsbruck e al parlamento austriaco a Vienna. In una lettera inviata ai principali giornali dell’Euregio Tirolo (anche alla nostra redazione) il Gruppo spiega i motivi della petizione:

Il 2018 per gli abitanti delle attuali Province Autonome di Trento e Bolzano è un anno particolare: ricorre infatti il centenario dall’annessione di questi territori all’Italia. La Prima Guerra Mondiale ha coinvolto direttamente la nostra terra e la nostra gente: sono migliaia i soldati volontari ed effettivi (Schützen e Kaiserjӓger) che hanno combattuto per l’esercito d’Austria; tanti hanno anche perso la vita.

Questi soldati erano i nostri antenati, nonni e bisnonni che si sono sacrificati in un duro conflitto, spesso combattendo in condizioni disumane, a volte persino sui ghiacciai delle nostre montagne (per questo si parla anche di Guerra Bianca).

Gli Alpini combattevano dall’altra parte del fronte, erano un corpo dell’esercito italiano specializzato per il combattimento in montagna.

Siamo preoccupati che un evento quale un’Adunata degli Alpini possa essere strumentalizzato e possa mancare di rispetto verso i caduti, di ambo le parti, che hanno combattuto un conflitto sanguinoso che non volevano di certo. In particolare, i caduti originari della nostra provincia di Trento, non sarebbero sicuramente rappresentati dal Corpo degli Alpini. L’eventuale intonazione di inni nazionali, sarebbe altresì irrispettosa, e provocherebbe ancora una volta la riapertura di ferite mai rimarginate da parte di una fetta della popolazione.

Teniamo a sottolineare che questa nostra petizione non va intesa come un mero strumento per rivendicazioni storiche, riteniamo soltanto che sia necessario riflettere sulla sciagura che si è abbattuta sul mondo intero il secolo scorso, abbandonando per un attimo le rivendicazioni nazionali. Chiediamo pertanto che l’Adunata nazionale degli Alpini non si svolga a Trento nel 2018, ma in un’altra data.“.

La scelta di Trento è ancora motivo di discordie all’interno di istituzioni e di tante discussioni accalorate sui social. A cent’anni della fine del primo conflito mondiale, una parte della popolazione di Trento ricorda l’evento previsto per il 2018 non solo come “segno di pace”, ma anche come una provocazione contro la memoria colletiva di tantissime famiglie, discendenti di soldati austriaci.

In risposta a questa ed altre forme di contrasto nei confronti dell’evento, vi sono state alcune dichiarazioni di  del sindaco di Trento Andreatta: “Quella parte di trentini che esprimono perplessità nei confronti dell’Adunata nazionale del 2018, è sempre più inascoltata e flebile; sono resticcioli quelli che criticano. […] Chi è critico conosce poco o nulla degli alpini, di Trento, del Trentino, dell’Italia e dell’Europa”. Anche il Governatore Ugo Rossi, attraverso l’assessore Gilmozzi, è intervenuto affermando che gli alpini sono portatori di “una memoria universale che rappresenta un valore di tutti. Un vero valore alpino che unitamente alla solidarietà, non ha distinzioni”.

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite