von mas 10.03.2017 06:08 Uhr

8 marzo, fra mimose e … macerie!

La notizia dell’imminente chiusura anche del punto nascita di Cavalese arriva nel giorno della Festa della Donna.  Indetta una manifestazione per oggi alle 18.00  davanti all’Ospedale.

Un tempismo incredibile, riassunto dalla prima pagina di un quotidiano locale:  il titolo a otto colonne della chiusura del punto nascite anche a Cavalese  da sabato 11 marzo e, appena sotto, un gran mazzo di mimose. Ci sarebbe da ridere per non piangere, invece, giustamente, ci si arrabbia e ci si impunta.   Infatti,  mentre la chiusura è stata accettata quasi supinamente a Tione, decisamente meno a Arco (fra comitato “Salviapnmo il Punto Nascite”, e un parziale appoggio politico a livello locale, provinciale e nazionale), in Fiemme non si intende mollare la presa.  Per oggi alle 18.00 il comitato “Parto per Fiemme” ha indetto una manifestazione “pacifica ma ferma”.  

Certo che della spedalità provinciale, nel giro di un paio d’anni, son rimaste quasi solo macerie:  degli otto punti nascita ne sono rimasti tre. Chiuso Borgo Valsugana, chiusi Tione, Arco, il San Camillo a Trento, ora Cavalese. Oltre a Trento e Rovereto, resta solo Cles, fra illazioni e sospetti più o meno legittimi  (già si parla di “Provincia Autonoma di Cles”….).

E non solo per quanto riguarda l’ostetricia: anche le  guardie mediche sono state “sfoltite”, per usare un eufemismo, con le conseguenze che tutti conoscono; le unità operative degli ospedali periferici accorpate e svuotate; per accorciare le liste di attesa, si sono unificati virtualmente i territori, in  modo che se  serve una visita urgente, da Canal San Bovo può capitare che ci si debba spostare a Cles, o da Peio a Rovereto, o da Avio a Tione, per non perdere la priorità.  In compenso, si investono milioni nel centro di protonterapia – alzi la mano chi è davvero convinto che ne valga la pena – e milioni pure sul NOT, il nuovo ospedale provinciale, dove probabilmente si pensa di accentrare tutto… che però è ancora in arretrata fase di progettazione. pn cavalese

I vertici della provincia si accartocciano su se stessi, fra  interrogazioni consiliari e parlamentari presentate dai componenti della stessa maggioranza di governo, ed incontri pubblici con il Governatore Rossi, l’Assessore Zeni e i dirigenti dell’Azienda Sanitaria, dove ottenere risposte pare impossibile (a parte quella ricevuta da un sindaco valsuganotto che perorava la competenza primaria della provincia in ambito sanitario, che si è sentito dire “siamo autonomi, mica indipendenti”).

Ecco, l’Autonomia:  “in alto” si dice che quella della Provincia di Trento non sia dovuta a motivi storici o identitari, ma alle buone pratiche di buongoverno.  Allora, forse,  non siamo messi proprio benissimo…

 

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite