von mas 03.03.2017 21:45 Uhr

L’indipendenza? E’ eversione

Nel “Processo del tanko” la durissima requisitoria del Pubblico Ministero Nocerino

Foto: Veneto Stato Indipendente

Nella notte fra l’8 ed il 9 maggio 1997, un gruppo di “Serenissimi” occupò simbolicamente piazza San Marco, tenendola sottotiro con un autocarro camuffato da mezzo blindato – il famoso “tanko” – ed issando sulla cella campanaria la Bandiera di Venezia, il Leone di San Marco.  Il gesto era inteso come rivendicazione simbolica, nel duecentesimo anniversario – il 12 maggio 1797 – dell’invasione napoleonica e dello scioglimento della Repubblica di Venezia,  considerato illegale, così come illegale fu il plebiscito  del 1866 che ratificò l’annessione del Veneto all’ItaliTanko1a. Il caso suscitò un vasto clamore ed ebbe rilievo sia nella stampa italiana che in quella internazionale.

In questi giorni, a Brescia, si celebra il processo per il “TANKO 2”,  costruito quasi come un fratello del precedente. E questo secondo tanko venetista non viene considerato una carnevalata, anzi: è qualcosa di molto serio e grave, specie in un momento storico in cui lo stato deve confrontarsi con fenomeni come il terrorismo islamico. Come è serio e grave, parlare fondatamente di indipendenza, non limitandosi a elucubrazioni mentali o svolazzi pindarici.

Già, parlare di indipendenza è eversione: lo ha affermato, nemmeno troppo fra le righe, il PM Nocerino nel corso dell’udienza preliminare contro il gruppo di indipendentisti lombardo-veneti, sotto inchiesta per la costruzione del famoso tanko,  che “non poteva competere contro i mezzi dello stato; ma la storia si fa anche con episodi simbolici”

Sono condivisibili le analisi di criticità sociale degli imputati, a cominciare dall’eccessiva pressione fiscale” dichiara il PM nella sua relazione “ma solo regionalismo e federalismo sono argomenti accettabili della dialettica politica. L’indipendenza ha invece una finalità eversiva: può essere auspicata solo come idea e come principio”.

In conclusione, il PM ha richiesto il rinvio a giudizio per 34 persone: prossima udienza a metà marzo.

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