von mas 27.02.2017 19:54 Uhr

Monumenti fascisti, il dibattito resta acceso

Gira in rete un video del 1991: cosa è cambiato da allora?

Trento, il monumento a Battisti

Pare essere divenuta una prassi comune nelle due provincie, quella di investire somme ingenti nel restauro di monumenti che sono e restano il simbolo di una dittatura condannata dalla storia e dalla democrazia, di un periodo tragico per la nostra Terra e per l’Europa.   Dai fregi del Tribunale e dalle statue della Lupa e del Leone a Bolzano, alla Strada degli Alpini (la via d’accesso alla cosiddetta “Acropoli Alpina” progettata dal Duce) e al monumento a Battisti a Trento, l’intento della storicizzazione sembra passare attraverso il rinnovamento e la ristrutturazione.

C’è invece chi pensa che queste operazioni, oltre ad essere inutilmente costose (con cifre che potrebbero essere destinate in maniera più utile allo scopo che ci si prefigge), portino nuova linfa ad un’ideologia che viene così relativizzata, minimizzandone la portata negativa.

Il dibattito è acceso, a Trento e ancor di più a Bolzano:  mentre slitta a domenica prossima la presenza di Caramaschi e Kollmann all’Arena televisiva di Giletti, dopo la vicenda del  “Benito d’oro”  consegnato al sindaco bolzanino da una delegazione della Südtiroler Freiheit e da questi sdegnosamente rifiutato,  in rete è tornato a circolare  il filmato della manifestazione organizzata dal Südtiroler Schützenbund contro i lavori di restauro del Monumento “alla Vittoria”.

Era il maggio del 1991 – racconta Giuseppe Corona –  per la nostra Federazione erano presenti il Landeskommandant Cadrobbi, poi c’erano Landi, Girardi, Rosa, Zanghellini ed io.  Ricordo ancora le grida dei giovani fascisti, le loro provocazioni a cercare lo scontro, gli sputi come se piovesse, guardando il video me li sento ancora addosso.  Ma il comportamento degli Schützen era stato davvero composto, direi  ammirevole per il contesto,  e molto coraggioso per il momento storico.  Cosa è cambiato da allora? Ben poco, mi pare. La politica, sia comunale che provinciale, non ha certo mutato la rotta e un’iniziativa simile a quella di 26 anni fa, oggi avrebbe ancora senso: di certo, le reazioni dei cosiddetti “facinorosi” sarebbero le stesse, oggi come allora, a Bolzano come a Trento”

Qui il link al video del 1991, pubblicato sui social dal Schützenbezirk Bozen qualche settimana fa.

Jetzt
,
oder
oder mit versenden.

Es gibt neue Nachrichten auf der Startseite