von mas 21.02.2017 08:00 Uhr

Ma quanto è scomodo Andreas Hofer?

Alcune considerazioni, fra cerimonie e discorsi ufficiali.

Das Gedenkfeier in Meran (Bild SSB)

Di Hartmuth Staffler.

Sembra ormai diventata una moda, fra gli storici „progressisti“ e politicamente impegnati, mettere in dubbio una figura mitica come quella di Andreas Hofer: era un passatista – si dice – ottuso e chiuso di fronte al progresso. Una moda, questa, che pare abbia contagiato anche il Landeshauptmann Arno Kompatscher, sentendo il discorso tenuto ieri alla commemorazione di Penon, con grande gioia della stampa sudtirolese di lingua italiana. „Mostra segni di cedimento il mito sinora indiscusso che avvolge in Alto Adige la figura dell’eroe antinapoleonico Andreas Hofer“ si legge in un comunicato dell’ANSA.

Gli stessi toni si ritrovano nelle parole di una giovane sudtirolese che, rispondendo a un sondaggio radiofonico di RAI Südtirol, afferma di non avere molta considerazione per Andreas Hofer, visto che suo marito è italiano e che lei sta educando i suoi bambini al bilinguismo. Probabilmente, la signora non è a conoscenza del fatto che tanti italiani, non ultimo Giovanni Paolo I°, il compianto Papa Luciani, abbiano espresso parole di ammirazione per la lotta dei Tirolesi contro il dominio straniero dei franco-bavaresi: e probabilmente non è a conoscenza nemmeno del fatto che Andreas Hofer fosse perfettamente bilingue.

E se si può sorvolare sull’ignoranza (nel senso di „non conoscenza“) dell’intervistata, non si può certo fare altrettanto nei confronti della stampa di lingua italiana e degli storici, alle affermazioni dei quali si rifà il Landeshauptmann Kompatscher. Anche perché sono sempre gli stessi elementi „progressisti“, che magari si scandalizzano per le norme sull’abbigliamento femminile emanate da Hofer, ma che non trovano nulla da ridire sulle ben più severe disposizioni a cui sono soggette le donne di religione musulmana anche quando vivono fra noi. O che tacciano di arretratezza Padre Haspinger quando, seguendo le indicazioni del Vaticano, rifiutava la vaccinazione contro il vaiolo, e sono invece in prima linea nella „moderna“ battaglia anti vaccinale. E di esempi ce ne sarebbero ancora a bizzeffe.

Andreas Hofer e i suoi non hanno combattuto contro il progresso e l’illuminismo, ma contro l’aumento delle imposte, il saccheggio delle risorse, l’introduzione del servizio militare obbligatorio, la cancellazione del nome Tirolo e la proibizione delle tradizioni religiose. Ovviamente, ha pagato errori e debolezze, ma come un qualsiasi altro uomo del suo tempo, non può essere giudicato con i parametri del giorno d’oggi. Però non è giusto accusarlo di essere stato un nemico della modernità, mentre era tutt’altro: Hofer ha frequentato la scuola elementare appena introdotta dalle leggi teresiane, ha voluto imparare la lingua italiana, ha viaggiato ed ha costruito ponti e legami con uomini e donne tirolesi di tutte e tre le lingue.

Quindi perché questo rifiuto, questo volersi ad ogni costo distanziare dall’eroe dell’Anno Nove? Forse perché Andreas Hofer e le sue battaglie incarnano ancora oggi il mai sopito desiderio di libertà del popolo tirolese. E quindi, per i detentori del potere, Andreas Hofer è un personaggio scomodo, molto scomodo. Oggi, come 207 anni fa.

Link all’articolo in lingua tedesca

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