von mas 11.02.2017 16:26 Uhr

Da Serrapetrona una lezione di vita

Da Grigno in Valsugana, un’iniziativa solidale a favore delle popolazioni colpite dal sisma

Cinquecentocinquanta chilometri separano il Tirolo dalle Marche, ma sono distanze che si possono superare in un attimo. L’iniziativa è di alcune associazioni di volontariato di Grigno, supportate dall’Amministrazione Comunale e dalla Croce Rossa: il Gruppo Donne che ha coinvolto anche gli anziani, il Gruppo Missionario, i Cantori della Stella;  hanno messo insieme mezzi e attrezzatura e ieri mattina alle 4 sono partiti in direzione di Serrapetrona.
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Il piccolo borgo nell’entroterra di Macerata è ancora in emergenza. Dal terremoto si è salvato soltanto il centro storico, forse perché protetto dalla montagna sulla quale è arroccato. Per il resto, fuori dalle mura cittadine, nella periferia e nella campagna si registrano crolli e cedimenti e la maggior parte delle case e delle aziende sono inagibili. Serrapetrona, famosa per la sua Vernaccia, era riuscita a costruire la sua economia intorno ai suoi prodotti e quindi al turismo, alla valorizzazione di ciò che la terra aveva donato e alla bellezza architettonica sviluppata dall’uomo nel tempo. “Ci vorranno anni per tornare all’indotto economico che eravamo riusciti a garantirci e su cui tutta Serrapetrona viveva” dice il sindaco. Ma intanto bisogna ricominciare a vivere,  e a vivere sul territorio.

E qui si innesta il piccolo ma importante contributo arrivato da Grigno. Il materiale portato (televisore, forno microonde, macchinetta per caffè, termosifone, stufe con adeguato combustibile, piatti-pentole-bicchieri-posate, tavolo, sedie, armadi, lenzuola, alimentari, e un cesto con prodotti locali), servirà a migliorare la fruibilità del Circolo Ricreativo posto in un piccolo prefabbricato della frazione di Villa d’Aria, una delle tante distribuite sulle montagne che circondano Serrapetrona.sp3

Questo “modo di fare”, di costruire legami e di agire in maniera immediata, diretta e libera da tutti quei vincoli di forma e di burocrazia che farebbero soltanto danni in questi momenti di emergenza e necessità, riesce a portare a risultati  straordinariamente veloci e concreti: si demarca, una volta di più se c’è ne fosse bisogno, l’abisso che esiste e che diventa sempre più ampio, fra i cittadini comuni e il potere centrale, troppo spesso lontano ed estraneo.sp4

Giuseppe Corona, che ieri era a Serrapetrona, ci racconta qualcosa di più:
In certe situazioni, specie le più marginali di una catastrofe che ha colpito popolazioni in territori simili ai nostri, la mutualità e la solidarietà devono emergere, lasciando lo scaltro sciacallaggio politico-amministrativo a quei poteri centrali che nei fatti, con il loro elefantiaco modo di fare, stanno sfinendo ed asfissiando gente provata. Nonostante tutto, abbiamo constatato come ci sia tantissima voglia di FARE da parte di giovani amministratori come Silvia, Valentina e Michele.

Voglia e volontà di mantenere una propria dignità e soprattutto IDENTITA’; una identità di “Paese”, una voglia di vivere i propri territori cercando a tutti i costi di mantenere la propria gente anche nelle più piccole frazioni. Insomma, una piccola lezione di vita per tutti quelli che, nelle Marche come da noi in Provincia di Trento, spingono per centralizzare, per fondere, non accorgendosi che in fin dei conti il “piccolo” è molto più gestibile e perché no, più “bello.”

Corona conclude con un ringraziamento:
“Il grazie più importante di tutti, va a Voi, amici di Serrapetrona, che ci state insegnando a reagire alle avversità con forza di volontà e determinazione. Ci rivedremo ancora, quando tutto questo sarà un passato non dimenticato, ma superato.”

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