von mas 03.02.2017 08:42 Uhr

Vallo tomo a Mori: Rossi e Mellarini “fanno muro”

Nessuna apertura da parte della Provincia sulla questione “Vallo Tomo”, ma a Mori non ci si dà per vinti.

Il vallo tomo si farà, i lavori sono già in corso e non si fermeranno. Solo dopo la costruzione, semmai, si penserà a progettare il mascheramento e le migliorie paesaggistiche.

Questo in sintesi l’esito dell’incontro avvenuto a Trento giovedì pomeriggio, fra il Consiglio Provinciale con il Governatore Ugo Rossi e l’Assessore Mellarini, e la minoranza dell’amministrazione comunale moriana.

Dal resoconto della riunione fatto dalla delegazione di Mori,  si capisce come le mori 1argomentazioni presentate siano praticamente cadute nel vuoto. Non commentano i delegati, non commenta Cristiano Moiola, ed anche questo la dice lunga, sulla mancata disponibilità al confronto da parte di chi ha già deciso. Nessun appello per quanto accorato, nessuno studio per quanto approfondito e titolato, sembrano poter cambiare lo stato delle cose: la Provincia, Rossi e Mellarini in primis, si trincerano dietro un muro, un vero e proprio “vallo tomo”.

Lunedì ci sarà una seduta straordinaria del Consiglio Comunale: a Mori ci si aspetta una volta di più la massiccia presenza di forze dell’ordine, fra agenti in tenuta antisommossa e uomini in borghese della Digos, cosa che rischia di esasperare ulteriormente gli animi di tutte le parti in causa.

Sarà forse l’ultima occasione di confronto fra le tesi di Barla e di Giani, i due esperti incaricati uno dalla Provincia e uno privatamente dai cittadini di Mori. Due voci in contrapposizione, prima che entri in campo la voce delle ruspe.

Le manifestazioni di protesta intanto si susseguono: qualche giorno fa anche una delegazione della SK De Betta ha voluto esprimere solidarietà ai cittadini moriani, non risparmiando critiche alla Provincia ed alla politica.

“Essere Schützen vuol dire proteggere i cittadini, andando dove essi hanno bisogno. La SK De Betta se necessario è pronta a fare esposto alla Mori Suedtirolmagistratura, affinchè si proceda subito al contenimento del diedro che incombe su via  Teatro, visto che l’opera dovrebbe garantire la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini.      Questa devastazione di una  parte storica di Mori è una vera prepotenza politica e amministrativa, da parte di Dellai e Gilmozzi prima, e di Rossi e Mellarini ora. E dov’è il  Patt, un partito territoriale, che si è sempre definito trentino tirolese, e che  dovrebbe difendere il nostro ambiente?”Mori le suedtirol

Durante la visita, gli Schützen hanno portato anche un cartello con la scritta “Mori l’è Südtirol” – secondo il modello “Il Sudtirolo non è Italia”, lanciato dal Südtiroler Heimatbund

 

 

AGGIORNAMENTO: 03.02.2016

Al termine della riunione, un intervento fuori programma del Dr. Ernesto Santuliana, del Servizio Geologico della Provincia, fa nascere ulteriore preoccupazione, per non dire sgomento:  “Il monitoraggio serve solo ad intercettare i sintomi. Se un ammasso roccioso si dovesse staccare, in pochi secondi rotolerebbe fino alle abitazioni”.

Alla luce di questa dichiarazione, a Mori ci si domanda se il vallo tomo possa davvero essere “la” soluzione, o se non si stia sottovalutando il pericolo, giocando con la sicurezza delle persone.  Intanto, c’è già chi pensa a lasciare la propria abitazione.

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