PATT: un partito in frantumi
Sembra lontanissimo il tempo in cui il Partito Autonomista Trentino Tirolese, grazie all’impegno unitario ed entusiasta di tutte le sue componenti, festeggiava la vittoria di Ugo Rossi alle primarie del centrosinistra autonomista e la sua elezione a Governatore della Provincia di Trento.
Nessuno allora avrebbe immaginato lo scenario di oggi: sono trascorsi solo tre anni, ma l’essere “partito di governo” pare aver fatto un gran male al PATT. Forse è mancata l’esperienza, forse la maturità politica: di fatto oggi il partito è in frantumi
Dopo un congresso fortemente influenzato dal governatore Rossi, che ha praticamente blindato la segreteria Panizza con uno dei suoi ormai noti “Altrimenti andiamo tutti a casa”,  in un modo o nell’altro il partito si è liberato di tutte le voci dissenzienti o dubbiose: mancato Diego Moltrer (chissà se si riconoscerebbe ancora in questo PATT, oggi), fuori Manuela Bottamedi, fuori Mauro Ottobre, fuori Giuseppe Corona e Nicola Casagranda Scoz. E con loro, fuori via via pezzi di base, di tesserati, di elettorato.
Adesso è fuori anche Walter Kaswalder: consigliere provinciale, tesserato da oltre 40 anni, ex presidente, che si autodichiara “l’ultimo autonomista del PATT”, è stato espulso dal partito perchè non allineato. E con lui, uscirà un altro pezzo di base e di elettorato, forse pure la Presidente Tamanini.
E adesso cosa succederà ? “Di peggio, ormai non può succedere più nulla” afferma Giuseppe Corona, rappresentante dell’ala idealista e tradizionale,  “il PATT ha perso da tempo la T di Tirolese, la A di Autonomista, e pure la T di Trentino, da quando si è allineato su molte scelte dei partiti nazionali. Resta la P di Partito.. ma dal 17% ora  è arrivato al 4%: non è quasi più nemmeno un partito, ormai.  Ottimo lavoro davvero, per quello che doveva essere un partito di raccolta!“
