von mas 27.12.2016 18:43 Uhr

Addio a Bruno Veronesi, combattente per la Libertà

Il giorno di Santo Stefano, all’età di 85 anni, si è spento Bruno Veronesi, Freiheitskämpfer di Laag/Laghetti.

Bild: Privat

L’ attivista è stato uno dei numerosi prigionieri politici sudtirolesi degli anni sessanta, torturato in condizioni disumane dai carabinieri sia a Neumarkt/Egna che a Kurtatsch/Cortaccia, e condannato a diversi anni di carcere.

“Bruno Veronesi è stato uno dei sudtirolesi che per amore della Heimat ha subìto la tortura. Condannato a 2 anni e 4 mesi, ha dovuto trascorrerne tre nelle prigioni italiane prima di essere scarcerato” – dice Roland Lang, presidente del Südtiroler Heimatbund – “La vita di uomini come Bruno Veronesi dovrebbe fungere da esempio ai nostri politici, e spronarli ad impegnarsi e a lavorare attivamente per la nostra Terra.”

Nel 1959, Veronesi ha collaborato alla rifondazione della Compagnia Schützen di Laag, ricoprendo la carica di tenente (Oberleutnant). Negli anni successivi, la compagnia lo ha nominato membro onorario.

Le esequie si svolgeranno mercoledi 28 dicembre alle 14.30 nella chiesa parrocchiale di Laag.

Bruno Veronesi ha descritto le torture subite in una lettera:

Vengo arrestato il 17 luglio alle ore 22 e portato nella caserma dei Carabinieri a Neumarkt. Vengo colpito con pugni e calci su tutto il corpo, fino a perdere i sensi. Mi hanno rivolto accuse di ogni sorta, ma io non sapevo nulla, di organizzazioni e di esplosioni.

E nonostante le botte (per due giorni e una notte), non ho mai confessato nulla. Avevo dato del materiale esplosivo solo a Hauser di Kurtatsch, ma pensavo che gli servisse per far saltare dei massi.

A causa dei violenti colpi ricevuti, il 21 agosto 1961 sono stato “massaggiato” anche nel carcere di Trento. Mi strappavano i peli dal torace; mentre giacevo a terra venivo trascinato per i capelli e inondato di acqua gelata. A Kurtatsch sono stato torturato con le lame dei coltelli (come Franz Egger).

Mi hanno bruciato le narici con l’accendino e mi hanno sputato addosso. Sia a Neumarkt, ma anche a Kurtatsch, su di me si è accanito un carabiniere di nome Marras (almeno così lo chiamavano gli altri). Mi hanno bruciato il viso con le sigarette accese. C’era anche un certo tenente Rotellin . Mi hanno messo torce elettriche accese davanti agli occhi fino a quando non vedevo più nulla. Il mio naso e le mie orecchie sanguinavano.

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