von mas 20.12.2016 19:28 Uhr

“Dalla Notte dei Fuochi alla Porzescharte”

Il nuovo libro di Hubert Speckner si basa sui documenti dei servizi di sicurezza che riguardano le vicende sudtirolesi negli anni ‘60.

Hubert Speckner (Bild: Wolfgang Stecher)

Tre anni dopo „Zwischen Porze und Roßkarspitz” (uscito lo scorso anno anche nella versione italiana “La Strage del Passo di Cima Vallona – il fatto del 25 giugno 1967 archiviato negli atti degli organi di sicurezza austriaci”), il Dr. Hubert Speckner ha presentato il suo nuovo lavoro nei giorni scorsi, prima a Vienna e poi a Bolzano.

Ufficiale dell’esercito, Speckner scrive basandosi su anni di ricerche effettuate non solo dell’archivio nazionale austriaco, ma anche fra i documenti del reparto artificieri del ministero degli interni o in quelli “segretissimi” del ministero della difesa. Dai dati raccolti , risulta chiara la continua azione di depistaggio da parte dei servizi segreti italiani mirata alla manipolazione dell’opinione pubblica e non solo.

Uno degli esempi più eclatanti è senz’altro quello dell’esplosione al Pfitscherjoch, che costò la vita a Bruno Bolognesi: secondo la versione italiana fu provocata da una carica di esplosivo di 50 chilogrammi, ma dalle indagini di Speckner è riconducibile, con una probabilità che sfiora l’assoluta certezza, alla deflagrazione di una bombola del gas. Molti storici ovviamente non possono avere dimestichezza con i metodi dei servizi segreti – dichiara lo studioso – e questo spiega certe interpretazioni.

L’interesse per la storia recente del Sudtirolo nasce da una ricerca d’archivio sulle attività dell’esercito austriaco nel 1967, nel corso della quale Speckner si trova ad analizzare gli atti della polizia di stato degli anni 60. Conscio del fatto di essere il primo storico a visionare e valutare una notevole mole di documenti fino ad allora secretati, Speckner decide di approfondire soprattutto il presunto attentato alla Porzescharte, un vero spartiacque nell’evoluzione della questione sudtirolese , che ha influenzato in maniera pesante tutte le dinamiche europee per oltre vent’anni.

I risultati pubblicati nel suo primo libro provano che i Freiheitskämpfer, condannati all’ergastolo per quella vicenda, sono in gran parte innocenti, e potrebbero essere la base non solo per una richiesta di grazia, ma addirittura per una completa riabilitazione.

I successivi studi del Dr. Speckner sono raccolti nella sua seconda opera, un corposo volume di quasi 800 pagine, per ora disponibile solo in lingua tedesca, che contribuisce a dissipare ulteriormente il fitto intreccio di responsabilità nascoste e negate ancora ai giorni nostri.
 

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