von mas 28.09.2016 06:40 Uhr

Tradizioni e costumi: il Tesino

L’abito tipico del Tesino si tramanda da secoli.. QUASI senza variazioni.

Anche la tradizione talvolta deve piegarsi alla necessità o alle circostanze… E’ il caso del bell’abito tipico Tesino, uno dei più particolari nel Tirolo di lingua romanza i cui primi rinvenimenti risalgono al 1600. In valle si narra ancora del gruppo di 14 donne in costume tradizionale che nel 1909 sfilarono a Innsbruck alla Tiroler Jahrhundert-Feier, accompagnando le compagnie e le bande della Valsugana, con il particolarissimo “salvacuore” rigido fittamente ricamato.

Nelle serate di filò si raccontano ancora oggi due episodi, accaduti agli inizi del secolo scorso

A quel tempo, le giovani tesine dovevano seguire una precisa vestizione in vista delle nozze, in modo da far sapere a tutti del suo nuovo futuro stato, Santo Fietta -Chioli riporta tale usanza e il motivo per cui questo rituale fu abbandonato.”Quando una ragazza veniva domandata in isposa si prendeva otto giorni di tempo per dare la risposta, e frattanto la prima domenica che seguiva alla domanda ella compariva in chiesa con un magnifico fiocco bianco di seta appeso sul retro. Questo segno era da tutti veduto,e voleva indicare che, se altri avessero intenzione per lei, si annunziassero ben tosto, ed ella di quelli che si presentavano faceva la scelta, sorpassando anche chi per primo l’avesse chiesta…… E qui a proposito del fiocco bianco, mi piace aggiungere un aneddoto. In una sola domenica si videro in chiesa otto ragazze col fiocco bianco. Siccome erano fra loro amiche, si trovavano possibilmente vicine anche nelle panche della chiesa. Quando una scorse il fiocco dell’altra, se ne congratulò interessandosi di conoscere l’individuo che l’aveva domandata; ma quale fu lo stupore, anzi la rabbia allorchè udì il nome di colui, dal quale ella stessa era stata pure domandata? Comincia un bisbiglio; altre dal fiocco bianco s’appressano e chiedono spiegazione: un sordo mormorio s’ode per tutta la chiesa: una digrigna i denti, l’altra piange per l’ira, una terza si copre il volto di vergogna, un’altra grida” ha domandato me”, la quinta convulsivamente soggiunge “no te, me”, e così le altre in coro. E già in men che non lo scrivo, tutte stavano per acciuffarsi a vicenda, dimenticando la santità del luogo, se persone autorevoli non le avessero ridotte a ragione. Io credo che l’avventura sia chiara per tutti; ad un caposcarico era saltato il ticchio d’improvvisare una solennissima burla; egli fece la domanda di sposa contemporaneamente ad otto. Dopo simile burla, tanto spiacente alle ragazze, queste non adottarono mai più il distintivo del fiocco bianco”.

Mentre l’abito tradizionale femminile tesino ha poche e trascurabili differenze da un paese all’altro , quello maschile differisce addirittura di colore : a Pieve Tesino è di panno di lana grigia mentre a Castel Tesino è di orbace nero. Negli anni immediatamente susseguenti alla fine del Primo Conflitto Mondiale la povertà e la miseria erano tangibili, tutto era andato perduto, persino i vestiti tradizionali erano stati rubati o bruciati nel rogo che distrusse e il paese….Il Podestà di allora (il Ventennio Fascista era appena iniziato) si adoperò per procurare la stoffa delle Tracht maschili… scrisse a Roma chiedendo che fornissero il materiale per delle “divise tradizionali” che il Governo, ben contento, fornì pensando servisse per vestire dei funzionari del Partito. In Tesino arrivò un intero camion orbace nero, proprio quel tessuto di lana grezza che il Partito Fascista aveva prescritto per la divisa invernale dei funzionari e dei gerarchi, fu così che i Tesini di Castello poterono riavere le loro Tracht, anche se di colore differente da quelle di Pieve!

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