von mas 22.09.2016 09:05 Uhr

Cesare Battisti: il Tirolo tradito

Da Heimat a Patria: l’imperdibile libro di Giuseppe Matuella su Cesare Battisti raccontato dal suo autore.

Foto: UT24/mas

UT24: E’ stato presentato il 13 novembre 2015 a Trento, nel salone di rappresentanza della Regione Trentino/Südtirol, con notevole presenza di pubblico, il libro “ Cesare Battisti: il Tirolo tradito – un percorso nella storia di questa nostra terra.” Chiediamo all’autore il perché di una uscita di questo genere, su una figura tanto discussa.

Lei dice bene, figura discussa! Questo deriva dal fatto che noi qui nell’attuale Trentino, un tempo Tirolo di lingua italiana si è da sempre vissuti con una doppia informazione sul personaggio Battisti. A livello scolastico ci veniva presentato come grande eroe, martire e patriota italiano, mentre nell’ambito familiare, magari sottovoce e con le dovute cautele veniva descritto come traditore della sua gente e della sua terra. Questo ovviamente ha sempre lasciato degli interrogativi in chi voleva approfondire il discorso e questo è stato il motivo che mi ha spinto a scavare un po’ più a fondo nella storia del personaggio e ovviamente nostra.

UT24: E il risultato?

Il risultato sono circa 200 pagine di storia sull’uomo Battisti, che prendono lo spunto da momenti della mia vita famigliare che possono far capire come si viveva e i sentimenti dei nostri vecchi in quei tempi. Poi l’esposizione documentata di fatti e situazioni che vanno ad innestarsi sul percorso di vita di Battisti, portano a dare un’immagine dello stesso molto diversa da quella ufficiale. Un uomo pieno di contraddizioni, a volte veramente difficile da capire, socialista ma solo di facciata per poter lavorare meglio come irredentista ed essere più penetrante nelle masse. Interessante il fatto che tutta questa documentazione è di origine italiana, e in modo particolare scritta proprio dai personaggi del tempo.

UT24: Ma… e le colpe di Battisti?

Si viene a scoprire ad esempio, che contrariamente a quanto detto dalla storia ufficiale, Battisti già verso il 1902 passava informazioni ai “servizi italiani”, e se vogliamo dirla tutta già nel 1898 inviava la sua tesi di laurea, una “guida del Trentino”, a Carlo Porro, allora comandante militare della piazza di Milano, che rispose incoraggiandolo a continuare nell’opera. Come quel 17 luglio 1911, Battisti eletto al Parlamento di Vienna, con i voti socialisti e liberali, fa giuramento di fedeltà a Sua Maestà l’Imperatore, diventando così spergiuro, in quanto già da anni operante con i servizi italiani! Molti altri particolari comunque vanno a dare un’immagine dell’uomo decisamente lontana da come sempre narrato dalla storia ufficiale.

UT24: E per quanto riguarda gli occhi di Battisti sull’attuale Sudtirolo?

Va detto che dalla storia ufficiale si sostiene un’immagine di Battisti fautore del confine linguistico a Salorno, cosa comunque facilmente contestabile in quanto ci sono parecchie occasioni nelle quali egli si sbilancia apertamente a parlare di confine al Brennero, in alcune in modo categorico. La sua amicizia con Ettore Tolomei (il boia del Tirolo), stride parecchio con l’immagine dell’uomo fautore del confine linguistico! Nel libro ho trattato l’argomento con un intero capitolo, riportando alla lettera quanto da Battisti enunciato, quindi senza pericolo di fraintesi di nessun genere. Lo stesso Gatterer cita alcuni casi in merito. Ad onor del vero mi sa di poter affermare che questo ci fu dopo il suo passaggio in Italia il 12 agosto del 1914, ma già nella lettera indirizzata al re d’Italia, scritta a Vigolo Vattaro (TN) pochi giorni prima della sua fuga fa cenno apertamente del confine al Brennero.

UT24: Quindi, per concludere?

Per concludere potrei dire che ogni uomo nella sua vita produce opere positive e opere negative, e in base a quello che lascia viene ricordato. Anche Battisti è nato uomo ed è vissuto come tale. Per noi di qui, il suo ricordo non è certo fra i più positivi! Oltre al suo operato come doppiogiochista al servizio dei sabaudi, è stato corresponsabile di una dichiarazione di guerra da parte italiana che ha provocato più di centomila profughi fra la nostra gente, (quasi il 30% della nostra popolazione), qualche milione di morti solo sul fronte italo-austriaco,(italiani e austro-ungarici), e per farla finita, lui ancora cittadino austriaco deputato al Parlamento di Vienna, come amava definirsi anche dopo il suo passaggio su suolo italiano, ha imbracciato le armi facendo fuoco sui suoi stessi conterranei. Per non parlare delle distruzioni avendo portato il fronte proprio sul territorio nostro locale.
Per cui i trentini, che conoscono la vera storia, non possono di certo nutrire sentimenti positivi nei suoi confronti, e rifiutano categoricamente l’idea di vedere in lui il martire e l’eroe come si sta impunemente facendo.


Grazie a Giuseppe Matuella per il suo importante lavoro di ricerca. Oltre che a Trento, il libro “Cesare Battisti – Il Tirolo tradito” è stato presentato dall’autore in occasione di molte serate diverse località della provincia, altre sono in programma nel corso dell’autunno. Giuseppe Matuella è disponibile sia per altre presentazioni in tutto il territorio regionale e per inviare il libro a chi non riuscisse a trovarlo in libreria. (Contatti: giuseppe.matuella@gmail.com o con messaggio privato su Facebook)


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